Anche i randagi del territorio rovatese hanno i loro angeli custodi. Sono fatti di carne e di ossa e sono mossi da sincera dedizione.

Se poi a questa descrizione si aggiunge che agiscono in qualità di volontari senza ricavare un centesimo dalla loro attività (molto spesso rimettendoci di tasca propria) occorre levarsi il cappello e inchinarsi con rispetto.

In un mondo spesso segnato dall’egoismo, dall’arroganza e dalla prepotenza c’è chi fortunatamente si sforza di seminare dei gesti di positività e (come tutti i volontari impegnati sul suolo della nostra Patria) rappresenta il patrimonio umano dell’Italia migliore. 

Abbiamo intavolato una piacevole conversazione con Sonja Collio (nella foto) delegata locale dell’Associa-zione, per farci spiegare quanto lavoro e quanto coinvolgimento emotivo si celino dietro questa attività di volontariato con le “colonie feline” e con gli animali in generale.

La vostra è un’attività di competenza dei Comuni che da sempre fanno affidamento sulla passione dei volontari, singoli o coordinati dalle associazioni animaliste. Ci spiega come funziona esattamente?

Con il termine “Colonia felina” si intende due o più gatti che vivono in libertà abitualmente in un determinato territorio, senza che ve ne sia la detenzione da parte di persona alcuna, eventualmente alimentati e/o accuditi da privati singoli o associati, denominati referenti di colonia, che ne possono chiedere il riconoscimento al Comune o al Servizio veterinario dell’Azienda per i servizi sanitari. La colonia felina è stata riconosciuta e ufficializzata per la prima volta in Italia dalla Legge Nazionale n. 281 del 14 agosto 1991 “Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo”. Protetti da normative nazionali, regionali e comunali, i gatti hanno oggi lo status di animali tutelati a tutti gli effetti con il diritto ad assistenza e cura da parte della ASL Veterinaria. Preciso che vivo a Rovato dal 1993 e sono sposata con un rovatese. Sono una volontaria che da circa 30 anni svolge, prima in un rifugio per cani e gatti privato e ora come delegata dell’Associazione UADA (Brescia e Provincia) volontariato a tutela degli animali. L’associazione “Un Atto D’Amore Onlus (UADA)” – che ha sede nel vicentino – si occupa di animali abbandonati, maltrattati, disabili. Degli animali che nessuno vuole, quelli destinati a morte certa.

E’ attiva su tutto il territorio nazionale, attraverso una solida rete di volontari.

E’ anche attiva in campagne di sensibilizzazione contro il randagismo e si occupa della sterilizzazione degli animali vaganti. Con i soli contributi dei propri soci aderenti, è riuscita, in questi anni, a far fronte a centinaia di emergenze, donando adozione ad animali altrimenti destinati ad una vita di stenti e privazioni. L’Associazione opera per la riduzione della piaga del randagismo, tragico per l’animale abbandonato ma anche molto dannoso per l’uomo; per salvare e curare animali abbandonati, malati o maltrattati, per la riduzione delle nascite incontrollate. Per questo quotidianamente ci impegniamo perché un mondo diverso, per esseri umani e animali, diventi realtà.

Quest’anno, a fronte dell’emergenza Covid e delle restrizioni di movimento e di organizzazione degli eventi che ha eroso sensibilmente i nostri risparmi, abbiamo deciso di chiedere – per la prima volta – un piccolo contributo al Comune di Rovato. L’amministrazione – che ringrazio – ci ha riconosciuto 1.000 Euro a fronte del servizio da noi svolto con le colonie feline del territorio. Questo sarà usato per pagare le fatture del cibo acquistato (fatture consegnate al Comune con la richiesta di contributo) e delle medicine per la cura dei gattini  recuperati  e poi gestiti da noi perché denutriti o malati. 

Come volontarie abbiamo sempre operato in autonomia nel recupero dei randagi, prestando il primo soccorso e mettendoli in sicurezza.

Se necessario li portiamo dal veterinario per le prime cure. Le cure sono a nostre spese, fortunatamente i veterinari ci conoscono, apprezzano il nostro lavoro e si mettono spesso la mano sul cuore.

In quanti siete ad operare come “UADA – Un atto d’amore Onlus” nel territorio rovatese? 

Siamo 6 volontarie tesserate e due esterne. Un gruppetto al femminile, piccolo, ma  ben attivo. 

Per altro non gestiamo situazioni d’emergenza solo su Rovato, ma anche nei paesi limitrofi.

Quanti interventi avete realizzato fino ad oggi? E quanti nell’ultimo anno?

Di interventi sul territorio con “cattura” e messa in sicurezza di cani e gatti vaganti e dei recuperi  di animali feriti e poi curati  abbiamo perso il conto.

Posso, però, darvi un esempio di come gestiamo l’abbandono. Vagavano – da giorni – sul territorio di Rovato due cagnolini randagi con il rischio di  causare incidenti. Si è attivata immediatamente la nostra volontaria Alessia. Allertata  da una segnalazione, ha passato notti a monitorarli.

Giorni a creare un punto fermo con cibo buono, a creare piste per poterli togliere dalla strada e portarli verso un campo. Giorni per poter creare un recinto per il loro recupero e per creare un  legame di fiducia. Dopo quasi 20 dì sono stati messi in sicurezza e salvati da una brutta fine.

Per quanto riguarda i mici, le colonie attualmente censite sul nostro territorio sono due con delega di  responsabili a  due privati cittadini. La prima di circa una trentina di gatti si trova nella zona alta di Rovato, la seconda di circa una cinquantina tra adulti e piccolini a Duomo di Rovato accudita da Gemma  una signora  molto dolce che la vita ha messo a dura prova.

La nostra volontaria Monica assiste i mici  al di sotto dei sei mesi  che non possono essere sterilizzati. Poi vi sono Elena che gestisce una colonia  in un paese vicino a Rovato e Chiara che ci aiuta con le catture e il trasporto dai veterinari.

Gli abbandoni sono aumentati da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus?

Si, sono aumentati. Vengono abbandonati – purtroppo ancora oggi – cani gatti e anche altri animali da compagnia.  Il dato su base nazionale è davvero preoccupante. Nei cento canili monitorati dall’associazione italiana Difesa Animali e Ambiente, nel periodo compreso tra l’inizio dell’epidemia, più o meno indicata attorno al 20 febbraio 2020 e i primi dieci giorni di marzo, è stato registrato l’ingresso di quasi duemila cani in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una media di oltre cento cani al giorno.

Come diventare volontario e come sostenervi? 

Abbiamo creato un Gruppo su Facebook “Gran Bazar La luna nel Pozzo” dove vendiamo oggetti di artigiano creati da noi e li rivendiamo per finanziarci. La delegazione rovatese si autofinanzia con raccolte nei negozi di animali e abbiamo cesti per la raccolta cibo in due negozi a Rovato.

Qui è prezioso il contributo di Elvira, Claudia e Silvia. Purtroppo, con il Covid le raccolte e i mercatini sono stati sospesi e ne abbiamo risentito parecchio, come dicevamo prima. Se volete altre informazioni o se volete contattarci potete iscrivervi al nostro gruppo Facebook. Abbiamo davvero bisogno dell’aiuto di tutti. 

Mauro Ferrari