Hanno la base nell’ospedale di Orzinuovi, ma sono sempre in movimento per monitorare il territorio e visitare i casi sospetti Covid.

Sono le Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, che da qualche mese sono operative per 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20 su Orzinuovi e i paesi limitrofi dell’ambito 8.

Lo scopo è quello di prevenire la corsa ai pronto soccorso delle persone che accusano sintomi riconducibili al Covid.

Di turno c’è sempre un medico che ha sede in un ambulatorio dell’ospedale e si reca a domicilio dei pazienti su segnalazione dei medici di base. 

Dotati di saturimetro, termometro, sfigmomanometro e anche di un prezioso ecografo portatile, i medici delle Usca sono preziosi per il territorio e ogni giorno effettuano una media di 6 uscite. “Il fatto che abbiano un ecografo è molto importante – ci spiega il dotto Severluigi Bassini, consigliere comunale – perché questo strumento può fare davvero la differenza e attraverso un’ecografia possono individuare la polmonite riconducibile al Covid 19”.

In base a quanto ci riferiscono i medici orceani, la situazione dei contagi a Orzinuovi non è grave, sicuramente non paragonabile a quanto abbiamo vissuto nei mesi di marzo e aprile.

“I contagi ci sono, ma nessuno ad ora (26 novembre ndr), in base a quanto mi risulta, è ricoverato in ospedale – ci riferisce il sindaco Gianpietro Maffoni. “Tuttavia bisogna mantenere alta la guardia, perché da metà ottobre al 26 novembre abbiamo avuto 116 nuovi positivi.

Un numero che potrebbe spaventare, ma che è dovuto al consistente numero di tamponi che viene costantemente effettuato.

Fortunatamente la maggior parte sono asintomatici o paucisintomatici, ma questo dato non ci deve rilassare troppo, perché significa che il virus è ancora presente tra di noi”. 

sp