Dice bene l’assessore alla Cultura Angela Franzoni, quando afferma che la comunicazione istituzionale è importantissima, addirittura imprescindibile. Questo vale per consentire ai cittadini cosa si fa nel Palazzo, ma vale anche per dare la possibilità a chi o desidera di avere a portata di mano, quindi conoscere ed apprezzare, le bellezze del territorio. E siccome tra le realtà che impreziosiscono il Comune di Montichiari c’è anche il Castello Bonoris, anche il vecchio maniero vuole… la sua parte.

Quando questo numero di Paese Mio sarà nelle mani dei lettori, Castello Bonoris sarà nuovamente riaperto al pubblico. Come sempre, dopo la lunga pausa invernale, le stanze, il parco e tutto ciò che da lassù sul Colle sembra dominare la Bassa sarà di nuovo disponibile per quei turisti e curiosi (locali o forestieri) che voglio profittare per fare un salto indietro nel tempo grazie al vecchio Bonoris.

Turisti e visitatori, però, quest’anno dovranno faticare meno, perché, grazie ad un nuovo portale recentemente entrato in funzione, sarà possibile prenotare, acquistare ed anche pagare i biglietti di accesso al Castello, ma anche del Museo Lechi, direttamente on line, senza andare in loco. Si potrà fare tutto con un semplice clic (ricordiamo l’indirizzo: www. montichiarimusei.it). Ovviamente per questa bella innovazione c’è un prezzo da pagare: il costo del nuovo portale. Ma a questo ci pensa il Comune, che ha sborsato 10.000 euro. In realtà il Comune di Montichiari di soldi ne ha tirato fuori solo 3.000, perché gli altri 7.000 sono arrivati grazie ad un bando regionale.

Insomma: grazie all’innovazione tecnologica, ai soldi del Comune e della Regione, ma anche grazie al lavoro di Paolo Boifava (direttore di Montichiari Musei) e del suo staff, alcuni dei tesori di Montichiari sono ora a portata di mano, pardon, di clic. Il visitatore, infatti, avrà anche la possibilità di scegliere comodamente il giorno e la fascia oraria della visita. Tutto molto semplice, tutto più veloce, con risparmio di tempo ed energie.

Castello Bonoris e Museo Lechi, dunque. Ma non solo. Il nuovo portale offre anche più informazioni e di prenotare i laboratori didattici. Come dicevamo all’inizio: la tecnologia al servizio dei cittadini e della cultura. Non era così scontato che si arrivasse a questo, ma ora che ci siamo… è bello. MTM