Esiste ancora una certa confusione tra quelli che sono i caratteri essenziali di due figure di professionisti della salute come lo psicologo e lo psichiatra. Benché, infatti entrambi siano impegnati nella cura di disturbi di simile natura, le differenze che li definiscono sono molto precise. Per circostanziare in modo più adeguato il tema, abbiamo fatto due chiacchiere con la dr.ssa Valentina Bigoloni, medico chirurgo specialista in Psichiatria e Psicoterapia, attiva presso il Centro San Francesco di Orzinuovi.

Dottoressa, come potremmo definire, in poche parole, la figura dello psichiatra?

In primis, è bene ricordare che lo psichiatra è un medico chirurgo specializzato in Psichiatria e Psicoterapia, con alle spalle almeno undici anni di studio universitario tra laurea magistrale e specializzazione, che si occupa principalmente del trattamento di disturbi quali ansia, attacchi di panico, depressione, insonnia, fobie, disturbo ossessivo compulsivo, disturbi dell’umore, alimentari e del comportamento. In particolare, per quanto concerne la mia personale esperienza, nel corso dei miei anni di studio e di attività sul campo ho deciso di specializzarmi anche nel trattamento delle dipendenze, quali alcolismo, tossicodipendenze, gioco d’azzardo patologico, tabagismo e simili.

Che differenza, dunque, con uno psicologo?

Quella dello psicologo è una figura che ha intrapreso un percorso di formazione autonomo, consistente nel conseguimento di una laurea in psicologia e, eventualmente, di un’ulteriore specializzazione in psicoterapia. In sostanza, sì, anche questo professionista si occupa del trattamento dei medesimi disturbi sopraelencati, con la differenza che, solitamente, egli accoglie nel proprio studio chi ne soffre in forma lieve o, comunque, curabile, appunto, attraverso un percorso di natura psicoterapica.

Quando, dunque, entra in gioco lo psichiatra?

Molto semplicemente, quando l’intervento dello psicologo non si rivela sufficiente per permettere al paziente di guarire oppure quando si ritiene opportuno agevolare tale processo anche attraverso una terapia di carattere farmacologico, abbinata alla psicoterapia. Una cura positiva, necessaria, che nulla ha a che fare con lo stigma della “pazzia”, ma solo con la volontà, sana e assolutamente degna d’incoraggiamento, di non dover continuare a convivere con disturbi fortemente invalidanti.

Per maggiori informazioni e per prenotare una visita è recarsi presso il Centro San Francesco ad Orzinuovi, in via Puccini, n. 20.

Tel. 030 943269

Cell. 366 3258888

Leonardo Binda