“Un mezzo straordinario per creare l’identità europea e gettare i semi per una convivenza pacifica fondata sul rispetto delle identità culturali”. E’ stata questa la definizione attribuita al viaggio – che rientra nel progetto Erasmus – effettuato dal 30 marzo al 5 aprile 2025 e che ha coinvolto alcuni alunni dell’Istituto Comprensivo di Manerbio. Titolo del viaggio, che ha avuto come meta Enghien les Bains, sobborgo di Parigi, è stato “Sur la route”, metafora perfetta di un cammino caratterizzato da incontri, scoperte, sfide e crescita. Per una settimana il collége G. Pompidou è stata la scuola frequentata dai nove studenti, selezionati, di classe seconda e terza di Manerbio, accompagnati dalle insegnanti Elisa Bertocchi e Itala Tinti. “E’ stata un’occasione di grande arricchimento umano e professionale, oltre che culturale” hanno dichiarato le professoresse “lo scambio di buone pratiche, vissuto nella realtà, il vivere giorni immersi in un’altra lingua, intrecciare relazioni personali significative, rappresentano sempre uno stimolo all’arricchimento e al rinnovamento”. Questa nuova esperienza di mobilità, come sempre, è stata preceduta da un ampio lavoro che si è svolto a scuola nei mesi prima della partenza e che, attraverso la piattaforma eTwinning, ha offerto la possibilità ai ragazzi di conoscere alcuni aspetti importanti della loro esperienza e di approfondire le caratteristiche di un paese vicino, ma per alcuni aspetti molto diverso dal nostro, come è la Francia. Ogni tappa, spiegano le insegnanti, è stata un’occasione di conoscenza delle tradizioni locali, un’opportunità unica per scoprire nuovi sistemi scolastici e ha fornito la possibilità ai partecipanti, oltre che di confrontarsi su temi comuni, di costruire legami al di là delle frontiere territoriali. Il cuore del progetto è stato il viaggio come esperienza educativa: non solo spostamento da un luogo all’altro, ma anche movimento interiore, apertura alla diversità e crescita personale. Gli studenti hanno partecipato ad attività laboratoriali, visite culturali, incontri con realtà locali e spazi di confronto su temi attuali come l’orientamento e l’impiego del tempo libero come momento di crescita e formazione. “In famiglia mi sono trovata molto bene ed erano tutti gentili e carini con me. Da questa esperienza ho imparato a migliorare il mio francese sia nella comprensione sia nel parlato. Le lezioni in francese nella scuola ad Enghien erano molto difficili da seguire e anche molto diverse da quelle italiane” ha dichiarato una studentessa. “Con il progetto Erasmus ho imparato a diventare più autonoma e ho migliorato le mie capacità linguistiche” ha sottolineato un’altra alunna “stando in famiglia ho scoperto come vivono le persone francesi e ho conosciuto e fatto amicizia con la famiglia. Ho notato che in classe gli studenti sono molto diversi rispetto a noi, pochi sono amici tra loro. Appena arrivata in Francia ero preoccupata perché ero lontana dalla mia famiglia e non conoscevo chi mi ospitava, ma alla fine mi sono ambientata e sono tornata a casa felice”. “Prima di partire ero un po’ in ansia” racconta un’altra alunna che ricorda come il progetto Erasmus sia importante per imparare ad accogliere e accettare le culture e le usanze altrui, comprese quelle alimentari “avevo molte aspettative che si sono avverate, se non superate, perché vivere in un altro Paese è curioso e affascinante. Ho notato differenze e similitudini tra Italia e Francia e l’aspetto più difficile è stata la lingua per comunicare e interagire, però me la sono cavata. Imparare a pronunciare correttamente le parole è uno degli aspetti più motivanti per aderire al progetto Erasmus che è, senz’altro, un’esperienza formativa divertente ed emozionante”. La Dirigente, Annamaria Alghisi, ha ringraziato i docenti che hanno lavorato con passione alla realizzazione del progetto, le famiglie che hanno sostenuto l’iniziativa e soprattutto gli studenti che hanno rappresentato la scuola con entusiasmo e curiosità. “Queste mobilità dell’a.s. 2024/25 (Parigi, Bruxelles e Stoccolma)” ha dichiarato la dirigente “permettono ai nostri alunni di implementare competenze, non solo linguistiche, per la vita, in una dimensione europea sempre più viva”. “I ragazzi, in questi giorni lontano da casa, hanno dimostrato di essere “grandi”” hanno concluso le professoresse Bertocchi e Tinti “gli studenti hanno affrontato una sfida impegnativa per la loro età e hanno avuto grande capacità di adattamento, partecipando con entusiasmo a tutte le attività proposte, senza (o quasi) la paura di mettersi in gioco e misurarsi. E hanno vinto la sfida con se stessi. È stata un’esperienza unica e magnifica per loro e per le docenti accompagnatrici che sono state al loro fianco. Rimarrà per sempre nel cuore di tutti i partecipanti il ricordo di giorni vissuti intensamente e ricchi di belle emozioni”.
Barbara Appiani