Anche il gruppo Conoscere e Partecipare, attraverso una serie di analisi dell’opera proposta, esprime la propria contrarietà al progetto di un impianto di compostaggio di rifiuti non pericolosi, tra i più grandi d’Italia, che potrebbe sorgere ad Offlaga, poco distante da Manerbio. L’impianto, la cui richiesta è stata avanzata dalla Geobet, società a responsabilità limitata di Bergamo, dovrebbe nascere in aperta campagna, su un’area di 42 ettari, di cui dieci di verde per mitigare l’impatto. Conoscere e Partecipare parla di “un progetto completamente fuori scala per rifiuti trattati, che oltretutto omette la provenienza del rifiuti accolti e l’analisi sulla destinazione finale degli ammendanti. Ulteriore aggravante, il consumo di suolo, visto che si parla di una superficie fondiaria di 420.000 mq (4 volte la Marzotto). Inoltre il cumulo di criticità ambientali del territorio, che vedono Manerbio e Offlaga tra i peggiori Comuni per qualità dell’aria in provincia, non consente ulteriori aggravi, infatti non è considerato nelle relazioni depositate, il carico di azoto proveniente dal settore zootecnico”. Alle osservazioni avanzate dal gruppo di cittadini attivi si aggiunge, poi, il passaggio, per Bagnolo Mella e Manerbio, di circa 60 camion al giorno. Il traffico è uno dei nodi che i sindaci intendono approfondire attraverso una consulenza ambientale qualificata. Si tratta di un reale problema per il territorio che potrebbe essere teatro di decine di passaggi di camion al giorno e il paese più penalizzato potrebbe essere Bagnolo, al confine dell’area scelta e che risentirà anche del traffico della nascente logistica farmaceutica Cef di Poncarale. “Come cittadini siamo pronti ad attivarci per informare la popolazione e collaborare con le amministrazioni per contrastare un progetto che noi riteniamo non sostenibile per il territorio e che potrebbe screditare la filiera agroalimentare di qualità, punto di forza della Bassa Bresciana centrale” riferisce Conoscere e Partecipare. Anche gli amministratori locali si stanno muovendo con incontri e consultazioni. Nelle scorse settimane i sindaci Cristina Tedaldi di Leno, Paolo Vittorielli di Manerbio e due assessori di Bagnolo Mella, hanno incontrato il primo cittadino di Offlaga Giancarlo Mazza per fare il punto della situazione. Quest’ultimo ha precisato che per il Pgt si tratta di area agricola e non si procederà a fare alcuna variazione urbanistica. “Il Comune di Manerbio segue con la massima attenzione l’iter autorizzativo relativo a questo impianto” ha dichiarato il sindaco Vittorielli “abbiamo partecipato all’incontro con i colleghi amministratori della Bassa Bresciana condividendo le preoccupazioni già espresse da più parti. La nostra posizione è chiara: riteniamo che un progetto di tali dimensioni comporti criticità rilevanti per la viabilità locale, l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini. Ribadiamo, pertanto, la necessità di un approfondito confronto nell’ambito della Conferenza dei Servizi e chiediamo la massima partecipazione a tutte le fasi decisionali”. Se realizzato, l’impianto potrebbe trattare 420mila tonnellate di rifiuti organici annuie la decomposizione biologica di questi avverrebbe dentro 36 serre, attraverso un processo aerobico ed esotermico per ottenere un compost che, in linea con le normative Ue, potrebbe essere riutilizzato in agricoltura e nella florvivaistica. Conoscere e Partecipare, dopo un iter conoscitivo, ha condiviso una serie di osservazioni con i sindaci dei Comuni interessati ed ora intende coinvolgere anche le associazioni agricole del territorio. L’obiettivo è quello di allontanare definitivamente l’ipotesi di un mega impianto di rifiuti che potrebbe avere serie ripercussioni ambientali sul territorio. La richiesta di realizzazione della struttura, avanzata dalla società bergamasca e giunta in Regione, è già arrivata negli uffici della Provincia di Brescia che sono ora chiamati a valutare il progetto.
Barbara Appiani