Rimettere il cittadino al centro degli obiettivi della politica nazionale e locale. Si tratta di una finalità che dovrebbe essere alla base dell’esercizio politico, ma spesso non lo è. Lo scollamento tra il territorio e il governo centrale è particolarmente evidente negli ultimi decenni. Ma qualcosa si può fare, come è successo a Manerbio quando, un aperitivo di  sabato mattina, si è trasformato in una occasione per incontrare un Ministro. Al Dopolavoro 1940 ha fatto il suo ingresso Elena Bonetti, Ministro per le Pari Opportunità e Famiglia, invitata da Giovanni Braga Dettoni, coordinatore Italia Viva Bassa Bresciana. Uno sguardo al mercatino locale al suo arrivo poi, Bonetti ha incontrato le associazioni presenti con alcuni amministratori e giovani volenterosi di impegnarsi per la propria città. Proprio l’unione tra persone di diversi ruoli può essere la chiave per riprogrammare una politica locale che focalizzi l’attenzione sui reali bisogni della comunità. Ne è convinto Braga e lo ha ribadito la stessa Ministra che, in un appuntamento informale in un luogo simbolo per Manerbio, ha dimostrato sensibilità e grande senso del dovere verso il territorio. Classe 1974, originaria di Asola nel mantovano, Bonetti siede al tavolo dei Ministri dallo scorso anno e ha ribadito anche a Manerbio il suo impegno per le politiche inerenti il sociale e la famiglia. “Stiamo lavorando ad un’ampia progettualità per ciò che concerne le reti educative e sociali territoriali” ha dichiarato Bonetti “abbiamo fatto investimenti importanti, per esempio, nell’imprenditoria femminile pari a 400 milioni per valorizzare i talenti femminili”. L’Italia resta il paese con il più alto tasso di denatalità rispetto al resto dell’Europa. Un problema tutto nostro che, in qualche modo, deve essere affrontato. E’ necessario dare il giusto peso alla famiglia che è e deve restare la colonna portante della società. Alle famiglie e a tutti i cittadini è necessario garantire città vivibili, con adeguati servizi e una classe governativa capace di valorizzarne le risorse. Ad oggi a Manerbio, spiega Braga, queste caratteristiche sono venute un po’ scemando. Complici i tempi ostili che stiamo vivendo, certo è che, sotto gli occhi di tutti alcuni punti critici della cittadina della Bassa Bresciana, un tempo ricca di lavoro e con un tessuto sociale vivo e coeso. Tra i diversi punti dolenti della cittadina che più balzano agli occhi in prospettiva dei mesi estivi,  una piscina comunale chiusa da anni e in stato di abbandono. Non l’unica problematica per Manerbio e forse nemmeno la più importante. Restano comunque eccellenze del territorio come, per esempio, una straordinaria rete associativa e di volontariato quasi unica nella Bassa Bresciana sia per numero di organizzazioni sia per il coinvolgimento dei cittadini. Amministrare una città è cosa assai complessa e impegnativa, ma, tra le lamentele più diffuse tra le vie di Manerbi,o l’assenteismo “fisico” degli amministratori locali. Le problematiche si toccano con mano nel paese, tra le sue strade, nei suoi negozi e locali, tra i diversi circoli, parlando con la gente di ogni età e cultura, tastando il comune senso di soddisfazione o insoddisfazione degli stessi cittadini. Questo potrebbe essere il primo passo per comprendere le reali problematiche che vive ogni giorno la gente che abita in un luogo. Poi l’attenzione si focalizza sul passaggio successivo, ovvero su una politica centrale che dovrebbe uscire dai palazzi del potere e necessariamente fare la propria parte per ciascuna località italiana. “In un passato non troppo remoto, all’incirca fino a quando si poteva esprimere la propria preferenza”” spiega Braga “la politica nazionale era cosa ben diversa. Molti parlamentari una volta eletti aprivano nel proprio territorio un ufficio dove incontrare i propri elettori e ascoltare le problematiche della propria area. Pensare oggi ad una struttura simile a questa sembra pensare al medioevo invece, neanche due decenni fa, se qualcuno conosceva un settore, un problema o semplicemente aveva un’idea che avrebbe potuto cambiare in meglio qualcosa, aveva l’opportunità di parlare con chi, per davvero, quel problema lo avrebbe potuto risolvere o quell’idea l’avrebbe potuta sviluppare”. Il coordinatore di Italia Viva, per cercare di riavvicinare la politica alla gente si mette in campo e lo fa con un invito al ministro Bonetti, non nei luoghi istituzionali spesso inavvicinabili per il cittadino, ma in una splendida location come quella del Dopolavoro, davanti ad un aperitivo e uno stuzzichino creando quel clima ideale per instaurare un dialogo informale spesso molto proficuo e costruttivo. Si, è vero, forse è già partita la corsa per palazzo Luzzago ma comunque encomiabile l’impegno chi ha voglia di mettersi in gioco per la propria comunità e di spendere tempo e risorse per gli altri. Il prossimo appuntamento è in programma per settembre quando Italia Viva ha in programma di portare a Manerbio Ettore Rosato vicepresidente della Camera.

Barbara Appiani