“Prima di iniziare voglio fare una considerazione. Ricordo che dieci anni fa, durante una delle prime interviste, mi dissero che ero un giovane sindaco. Bene, da allora sono passati dieci anni e oggi non sono più giovane, forse posso essere considerato solo un giovane padre”. Un incipit riflessivo quello dell’uscente sindaco di Manerbio Samuele Alghisi, che durante la conferenza stampa di fine mandato del 3 maggio scorso, ha tirato le fila della sua lunga esperienza, cercando di condensare il lavoro oneroso di due lustri. Era il 2012 quando la cittadina della Bassa Bresciana assistette all’implosione della Giunta Meletti e al conseguente commissariamento che avrebbe, poi, traghettato il Comune verso le nuove elezioni. A quei tempi, pochi tra cittadini e amministratori dell’opposizione, avrebbero creduto nella risalita perché il baratro del dissesto era incombente, con le casse comunali gravate da un debito che si aggirava intorno ai 20 milioni. “Il Comune di Manerbio ha attraversato tante difficoltà” precisa Alghisi “nei primi cinque anni, il piano di rientro è stata una sfida importante sulla quale pochi avrebbero scommesso”. Invece l’intenso lavoro dell’Amministrazione ha consentito di portare a casa un buon risultato. “Siamo riusciti a risanare l’Ente con oltre 3 milioni di disavanzo” spiega il primo cittadino “abbiamo, inoltre, operato fusioni di partecipate che avevano anch’esse tre milioni di debito,mantenendo il lavoro ai dipendenti”. Significativo l’impegno profuso nei confronti dell’ambito sociale al quale il Comune di Manerbio, precisa Alghisi, ha continuato ad erogare finanziamenti che sono progressivamente aumentati con il passare degli anni. Prima del 2015 la spesa per il sociale si aggirava intorno ai 600 mila euro e nel 2020 i fondi destinati a questo ambito sono arrivati ad 1 milione e 200 mila euro circa, grazie anche ai contributi “Covid”. Lo scorso anno, poi, solo con risorse proprie, si è arrivati ad un finanziamento, per il sociale, pari a un milione e 200 mila euro. Per le famiglie in difficoltà economica, con un bambino che frequenta il Nido e che rientrano nei parametri richiesti dalla vigente normativa, il Comune eroga 880 mila euro l’anno, contribuendo ad abbassare notevolmente la retta e in alcuni casi azzerandola. La scuola Nido, ora, grazie ad un bando del PNRR che l’Amministrazione è riuscita ad aggiudicarsi, sarà sottoposta ad un intervento di rifacimento che partirà nei prossimi mesi. Lavori di ampliamento e sistemazione sono previsti anche presso l’istituto della secondaria di primo grado Pascal. L’edificio scolastico di via Solferino, infatti, sarà sottoposto ad opere di riqualificazione energetica ed efficientamento sismico. “L’ultimo periodo ha richiesto un ulteriore carico di lavoro” prosegue Alghisi facendo riferimento al suo mandato di presidente della Provincia di Brescia “mi sono occupato di un Ente che è un unicum nel panorama nazionale. Non posso scindere i due incarichi perché negli ultimi anni ho avuto la possibilità di avere una totale interlocuzione con il bresciano, un territorio ricco di risorse. Questo mi ha dato la possibilità di aprire Manerbio – che ha sempre tentato di gestirsi da sè- al resto della provincia. Ho scoperto un mondo nuovo in cui esiste la possibilità di appoggiarsi ad Enti sovraordinati che danno accesso, per esempio, a fonti di finanziamento in vari ambiti”. Grazie a fondi regionali Manerbio ha avuto la possibilità, durante la prima Giunta Fontana, di avviare opere di riqualificazione di via Duca d’Aosta e di accaparrarsi risorse per la riqualificazione delle palestre degli edifici scolastici, interventi che avverranno nei prossimi anni. Non solo. Con lo stesso meccanismo l’Amministrazione comunale ha portato a casa anche il finanziamento per la progettazione e la realizzazione di piste ciclabili che collegheranno Manerbio a Verolanuova e San Paolo. Questi sono solo esempi per il sindaco uscente che, durante l’ultimo suo incontro con i giornalisti, è – a ragione, ndr – un fiume in piena. Due mandati da sindaco sono una buona porzione di vita sia per lui che per l’intera comunità. “Uno dei dati di maggiore soddisfazione di questa Amministrazione” aggiunge Alghisi “è certamente la riduzione del debito pubblico che si è dimezzato. L’Ente è riuscito a passare da un debito di circa 1550 euro pro capite a meno di 800 euro. Oggi paghiamo i fornitori a 16 giorni a differenza di quando mi sono insediato che, addirittura, le scuole rischiavano di non avere le utenze abilitate per morosità”. A generare orgoglio per il lavoro svolto dall’Amministrazione uscente è anche l’andamento della popolazione che risiede nella cittadina della Bassa Bresciana. “Siamo uno dei pochi Comuni della provincia che continua a crescere per numero di residenti. Ogni anno abbiamo un trasferimento di 300 abitanti che si insediano a Manerbio, a fronte di un centinaio di persone che se ne vanno e abbiamo una buona natalità che si attesta intorno alle 100 nascite” spiega Alghisi “e questo grazie a diversi aspetti come per esempio la modifica attuata del PGT che ha consentito il frazionamento delle grandi abitazioni degli anni ’60 e ’70. Questo ha dato un notevole impulso alla riqualificazione edilizia”. Alghisi, poi, non ha dimenticato il grande lavoro svolto dalle associazioni manerbiesi citando, per esempio, l’impegno degli Alpini durante la pandemia o l’attività di protezione civile svolta in collaborazione con la sezione di Pontevico. “In conclusione posso dire che fino a poco tempo fa la capacità di progettualità del Comune non era particolarmente soddisfacente” ha concluso Alghisi “ora invece la macchina sta cominciando a funzionare. Auguro buon lavoro alla nuova amministrazione che presto si insedierà”. 

Barbara Appiani