“Camminammo sull’acqua. Il Sebino, abbraccio tra due meravigliose terre” è il nuovo libro di Adriano Baffelli, desideroso di presentare l’eredità lasciata dalla straordinaria opera di land art “The Floating Piers”, installata nel 2016 sul lago bresciano e progettata dall’artista bulgaro – ma naturalizzato statunitense – Christo. LA presentazione ufficiale del volume s’è svolta presso il Touring Club di Coccaglio, patrocinata dai Rotary Club Brescia Franciacorta Oglio e Chiari, a cui si sono aggiunti altri sodalizi rotariani del territorio.
«L’opera editoriale si propone di valorizzare il territorio del Sebino della Franciacorta attraverso l’arte, richiamando le capacità dello stesso di stringere sinergie e lavorare insieme per dare vita a qualcosa di straordinario, che permane ancora oggi nella memoria collettiva – ha raccontato Baffelli – Furono giorni e notti indimenticabili nei quali, letteralmente, camminammo sull’acqua, ma ad essere altrettanto straordinarie furono le forze messe in campo per dare vita a un sogno, quello di Christo e Jeanne Claude, che vuole essere stimolo per non spegnere il fuoco che animò quei sedici magici giorni»
Il volume “Camminammo sull’acqua”, nato nel solco e in continuità con le celebrazioni di Bergamo e Brescia Capitale italiana della cultura, invita a non spegnere quell’impeto travolgente che portò alla realizzazione di The Floating Piers, ponendo una riflessione sulle possibili iniziative da intraprendere per trasformare l’energia cinetica di quell’indimenticabile evento.
Ospite d’eccezione è stato l’Assessore all’Ambiente e al Clima di Regione Lombardia Giorgio Maione, il quale ha voluto ringraziare l’autore e ribadire la capacità tutta lombarda « nell’abbinare un’opera d’arte iconica alle tante bellezze che sono proprie di questo territorio, patrimonio di biodiversità, luogo di vini conosciuti in tutto il mondo, passaggio incantevole verso la montagna»
Il confronto tra Adriano Baffelli e Giorgio Maione è stato moderato da Claudio Baroni, giornalista ed editorialista del Giornale di Brescia e si è concluso, per così dire, con una provocazione: pensare, per il 2026, ad un’opera all’altezza di quanto pensato e realizzato dall’estro di Christo, per rilanciare la centralità del Sebino e della Franciacorta, con ancora più forza, in tutto il mondo.
LL