Chi ha provato l’amore che sanno donare gli animali, sa che non c’è differenza nell’affetto che si prova per un amico a quattro/due zampe o per una persona. Ogni animale ha sentimenti, emozioni, percezioni. La crescente sensibilità nei confronti dei nostri amici di zampa e coda ha portato a ripensare anche gli spazi dedicati a loro. Sono nate le aree cani, le spiagge per cani e gatti, bar e ristoranti per amici a quattro zampe e anche dei cimiteri per custodirne le spoglie. In queste strutture dedicate è possibile dare alla salma o alle ceneri una degna sepoltura. Il personale che se ne occupa è incaricato di seguire tutte le norme d’igiene previste dalla legge, ma non solo. Lì si può ritrovare un’oasi dove i cuccioli che non ci sono più vengono celebrati e rispettati. L’accesso è consentito a qualsiasi animale domestico: cane, gatto, tartaruga, pappagallo, criceto. Insomma, ogni amico è il benvenuto. Ecco perché fra i non tantissimi già esistenti, il progetto di Rovato era considerato come destinato a soddisfare un bisogno sentito dagli amanti degli animali e far entrare la Franciacorta tra i territori “pet-care” d’Italia. Per chi non lo sapesse, ad esempio, Roma vanta il cimitero per animali più antico d’Italia: Casa Rosa cheè stata creata nel 1923, in zona Portuense in seguito a una richiesta di Benito Mussolini che voleva seppellire lì la gallina domestica con cui avevano giocato i suoi figli. Nel cimitero sono sepolti anche altri animali dal “cognome” celebre: quelli dei Savoia, il cane di Sandro Pertini, i gatti di Anna Magnani e il barboncino di Brigitte Bardot. Ma anche piccioni e persino una leonessa.

Invece il cimitero per animali d’affezione a Rovato è stato bocciato da Ats e Arpa secondo le quali il terreno scelto non avrebbe i parametri previsti per soddisfare questa esigenza. Comprensibile la delusione dell’Amministrazione Comunale che ha speso un anno di lavoro per mettere a punto un progetto allineato alle direttive europee. L’iter era partito dalla richiesta di interesse da parte di una società bergamasca specializzata e affermata del settore, che avrebbe voluto costruire un’area cimiteriale per animali domestici su un terreno di proprietà della società Remondina Onoranze funebri di Rovato. Per agevolare il procedimento tra i due privati da un anno e mezzo la macchina amministrativa si è occupata quindi delle pratiche preventive, secondo le quali il terreno evidenziato (che si trova al confine con il camposanto) voleva essere dato in affitto alla società specializzata per animali, che avrebbe realizzato un’area di sola sepoltura per animali domestici, avendo già in altro luogo gli impianti di cremazione.

Nonostante i numerosi incontri e consulenze intavolate nei mesi ed uno studio di fattibilità, sentendo i pareri dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale e dell’Ats è arrivato il no definitivo dagli enti preposti. Ancora una volta, quindi, la burocrazia rappresenta un freno alle legittime richieste dei cittadini specialmente quelli che non hanno a disposizione un luogo privato per la sepoltura dei propri amici pelosi e che non accettano la prospettiva di lasciarne il corpo senza vita dal veterinario. 

Mauro Ferrari