Sabato 25 novembre la Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Rovato e la Sottosezione di Coccaglio, con la collaborazione dei Comandi Stazione CC di Rovato e Cologne, si sono ritrovati presso la stele commemorativa di via Santa Chiara per la deposizione di un cesto di fiori, al suono dell’Inno Nazionale. Nell’occasione si è ricordato l’estremo sacrificio dei Carabinieri nella battaglia di Culqualber, nel 1941, nonché dei caduti della strage di Nassiriya, di cui quest’anno ricorre il 20° anniversario. Al termine della cerimonia i Comandi, accompagnati dalle Amministrazioni Comunali di Rovato, Coccaglio e Cologne, si sono diretti verso la parrocchia di San Giovanni Bosco di via Cesare Battisti per la celebrazione della Santa Messa per la patrona dell’Arma, la Virgo Fidelis.

La scelta della Virgo Fidelis, come celeste Patrona, è ispirata alla fedeltà propria di ogni militare che serve la Patria, che diventa caratteristica peculiare dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”. La celebrazione della Patrona, ricade annualmente il 21 novembre, data della battaglia di Culqualber, avvenuta nel 1941 in Africa, durante la Seconda Guerra Mondiale, che si concretizzò nell’eroica difesa del caposaldo da parte del 1°Battaglione Carabinieri. Per quell’atto di eroismo, fu conferita alla Bandiera dell’Arma la seconda medaglia d’oro al valor militare. In ricordo dello stesso evento, Papa Pio XII, nel 1949, ha riconosciuto la Vergine Maria, con il titolo di Virgo Fidelis, come Patrona dell’Arma dei carabinieri.

Nell’occasione, il comando generale bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Patrona vinto dallo scultore Giuliano Leopardi, che rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada, leggeva in un libro le parole dell’apocalisse “Sii fedele sino alla morte”.

Con la Virgo Fidelis l’Arma celebra anche la “Giornata dell’orfano”, istituita nel 1996, che rappresenta per i Carabinieri e per l’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri un’occasione di concreta vicinanza alle famiglie. Come, quindi, non richiamare alla memoria, in questa occasione, le vittime della strage di Nassiriya, il vicebrigadiere “Servo di Dio” Salvo D’Acquisto (1943), per l’eroico dono della sua vita in favore dei civili o i dodici giovani massacrati nell’eccidio di Malga Bala (1944) nell’alto Friuli, dove i militari, quasi tutti ventenni, comandati presso, la centrale idroelettrica di Bretto di Sotto (oggi Slovenia), assicuravano l’energia all’intera vallata e alla strategica miniera di Cave del Predil e proprio per questo furono trucidati.

Mauro Ferrari