La violenza sulle donne è purtroppo un tema sempre attuale, che ha accentuato la sua gravità nel periodo di isolamento per il Covid-19: infatti molte donne sono rimaste chiuse in casa con i propri aguzzini, senza poter uscire o chiedere aiuto. In occasione del 25 Novembre “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Pompiano, guidati dall’insegnante di Lettere Eleonora Petroccelli, hanno iniziato una attività di ricerca e riflessione sul significato e sull’importanza di questo argomento.
Da qui è partito un percorso interdisciplinare che ha occupato tutto il mese di dicembre coinvolgendo varie materie come italiano, tecnologia, musica e scienze.
In un primo momento gli studenti hanno analizzato la tragica storia delle tre sorelle Mirabal, soprannominate “le farfalle”, che si erano opposte alla dittatura nella Repubblica Dominicana ed erano state brutalmente assassinate il 25 novembre del 1960. Nel 1999 proprio questa data è stata scelta dall’Onu per celebrare la giornata sulla violenza al femminile.
Successivamente gli studenti hanno ripercorso la tragica fine della giovanissima poetessa Angela Ferrara, assassinata dal marito il 15 settembre 2018.
La lettura della sua commovente poesia “M’ama o non m’ama?” in cui la donna viene identificata con fiori che devono essere curati e non privati della loro essenza, ha commosso ulteriormente gli animi di giovani e adulti.
Persino la musica ha accompagnato le classi nella commemorazione del 25 novembre attraverso l’ascolto della canzone “Vietato morire” di Ermal Meta, un vero e proprio inno in difesa delle donne, fisicamente più fragili degli uomini.
La frase “l’amore non colpisce in faccia mai” ricorda che i sentimenti non possono fare del male, ma devono rasserenare il cuore.
Il monologo “Alice nel paese delle brutte meraviglie” di Anna Steri è una lettura proposta per comprendere la tragicità e la crudezza dei maltrattamenti contro le donne: è la storia di Alice, che si affida completamente al marito e al desiderio di costruire una famiglia con lui, non accorgendosi del suo atteggiamento possessivo ed egoista che la fa sentire sbagliata; purtroppo lei non ha la forza di reagire, annullata da una violenza ingiusta che le toglie il respiro e la porterà alla morte, a diventare “nuvola, e pioggia, e terra, e mare. E respiro di madre su tutti gli orfani di questo mondo”.
Per concludere comunque con positività questo percorso, le insegnanti hanno letto la dolce poesia “Sorridi” di Alda Merini, che ricorda di sorridere sempre, anche nelle difficoltà.
Il sorriso può innescare un circolo virtuoso di azioni e, con un effetto farfalla, irradiare gioia e luce pure a chi è lontano da noi.
Proprio le farfalle sono state protagoniste della parte pratica del lavoro.
Gli alunni, guidati dal docente di tecnologia, hanno realizzato delle farfalle di carta del colore rosso, che sembrano fragili, ma in realtà sono forti: il giusto simbolo di questa giornata.
La sintesi del lavoro è stata poi assemblata in un video e riprodotta nel segnalibro che ogni studente ha portato a casa insieme a un bagaglio forte di esperienze, ma anche a un sorriso di speranza nel futuro, che, come scrive Alda Merini, può diventare il “faro per naviganti sperduti”.
Forse anche per le donne che si sentono perdute. Infatti esse hanno la possibilità di essere aiutate: esistono gli sportelli e i centri antiviolenza, anche nella Bassa Bresciana.
Devono solo trovare coraggio e fiducia in loro stesse, prendendo la mano amica che le accoglie.
Nicoletta Galli