Si è svolta sabato 9 luglio, alle ore 18.30 nel Duomo di Montichiari, la Santa Messa in memoria del carabiniere Luca Falsiroli a 10 anni dalla sua scomparsa. Falsiroli, 30enne di origini veronesi, era carabiniere di stanza a Montichiari quando improvvisamente venne a mancare nel luglio del 2012 a causa di un terribile e tragico incidente che lo vide coinvolto all’altezza dello svincolo Lugana – San Martino della Battaglia mentre percorreva la tangenziale Sp 11 in sella al suo scooter. Un terribile destino che aveva lasciato nel dolore non solo la famiglia, i fratelli e la fidanzata ma tutti i colleghi della Stazione dei Carabinieri locale e in primis l’allora Comandante Marco Restante che lo aveva definito «Un Carabiniere attento e preciso. Un vero amico». Un giovane, Luca, che aveva legato subito con tutti e che, a detta di tutti i colleghi, sapeva collaborare seriamente e con grande impegno.  Il rito si è svolto quest’anno a Montichiari per desiderio dei genitori che, in occasione del decennale della sua scomparsa, hanno voluto dar modo anche a tutti i colleghi monteclarensi di stringersi nel ricordo comune del caro congiunto. Tra questi anche Felice Bellantuono che durante la messa sull’altare leggerà la preghiera del Carabiniere per poi farne dono alla mamma di Luca, Marcella. «Luca per me era come un figlio – racconta Bellantuono – Era un ragazzo eccezionale. Il Comandante Marco Restante, inizialmente, quando era appena arrivato, me lo aveva affidato affinché gli insegnassi un po’ il mestiere ma devo ammettere che, in breve tempo, è stato Luca ad insegnare tutto a me. La sua morte improvvisa mi ha sconvolto, ha sconvolto tutti noi. Mi ricordo che ero a Ostia e, appena ho appreso la notizia, ho lasciato tutto e sono tornato subito a Montichiari. Luca era un ragazzo molto serio e professionale nel lavoro, che svolgeva con tanta passione. Non meritava il destino che ha avuto e che ci ha privato non solo di un amico fraterno ma di un grande carabiniere. Durante la cerimonia, dopo che ho terminato di recitare la “Preghiera del Carabiniere”, successivamente donata alla mamma di Luca in segno dell’affetto che tutti noi carabinieri conserviamo per suo figlio,  il trombettista ha suonato il silenzio. È stato un momento intenso e molto commovente e sono certo che ovunque oggi sia Luca lo abbia sentito e abbia capito che non l’abbiamo dimenticato ma che lo portiamo ogni giorno nei nostri cuori. Glielo dobbiamo e lo dobbiamo ai suoi genitori, alla sua famiglia tutta». La messa, veramente molto partecipata, è stata celebrata da Monsignor Cesare Cancarini, che ha ricordato chi fosse il giovane carabiniere e quanto affetto lo legasse ai suoi colleghi, e ha visto la presenza dei Carabinieri e delle Associazioni Combattentistiche Locali. Ai genitori di Luca Falsiroli è stata donata una pergamena con la preghiera del carabiniere e un alamaro simbolo dell’Arma.  

Marzia Borzi