È stato un “J’accuse”, un vero “fiume in piena” l’intervento del Sindaco Marco Togni pronunciato sabato 20 maggio sul palco del teatro Bonoris in occasione della messa in scena di “Umore Acqueo”, il progetto culturale, scritto da Fiorenzo Savoldi e Luca Miotto, e commissionato dalla Federazione del Chiese per sensibilizzare la discussione sulla tutela del fiume. Un intervento che ha voluto spiegare al pubblico presente la genesi della questione depuratore e come già anni fa un certo tipo di politica avesse deciso che Montichiari fosse il territorio vocato alla sua costruzione. «Tanti non conoscono e non conoscendo, non capiscono o sottovalutano quale sia il vero problema relativo al Depuratore del Garda – ha esordito il Sindaco –  Ho iniziato ad occuparmi della questione nell’ottobre del 2018, quando ancora ero consigliere comunale all’Opposizione. Uscita sui giornali la notizia che si sarebbe voluto costruire il Depuratore del Garda a Montichiari, l’Amministrazione precedente ci chiamò in commissione per sottolineare la loro assoluta contrarietà alla suddetta costruzione. Passa, però, qualche giorno e tutti i Consiglieri Comunali vengono invitati in una sorta di “gita” da “Cogeme”, una società nata nel 2016 per gestire acquedotti, fognature e depuratori di tutta la provincia di Brescia e le cui azioni sono in mano in maggioranza alla Franciacorta e a Garda Uno. Mi chiedo il perché della visita, visto il no perentorio alla costruzione di un depuratore a Montichiari ma ci vado lo stesso. Arrivati a Cogeme, visitiamo l’azienda e poi ci illustrano il nuovo depuratore e i suoi cicli di funzionamento. Ad un certo punto si avvicina un uomo che prende in mano il foglio sottolineando che a Montichiari verrà realizzato un depuratore analogo. Su mia richiesta, si presenta come Paolo Saurgnani direttore di Acque Bresciane e mette in luce una conoscenza attenta del territorio monteclarense nonostante viva in Franciacorta, sottolineando addirittura come ci manchino ancora le fognature di Ro, San Bernardino e Sant’Antonio e come verranno realizzate come compensazione per la costruzione del depuratore. Io, dunque, sono molto arrabbiato perché, perdendo un sacco di tempo e rodendomi veramente il fegato, e creandomi un sacco di nemici anche tra quelli che prima consideravo i miei amici o comunque gente politicamente affini, tocco con mano che ovviamente  ognuno di noi guarda al proprio territorio e se ne frega del resto. Io, invece, la battaglia contro il depuratore la farei ugualmente anche se ipotizzassero di costruirlo in un paese diverso da Montichiari perché il punto principale è la tutela del Chiese. Io e il Sindaco di Gavardo siamo molto preoccupati di una società (Cogeme e Garda Uno) che dovrà gestire per i prossimi 30 anni tutta la Provincia di Brescia e questo è il tema più importante che ad oggi molti non conoscono. Gli stessi risultati delle ispezioni alle sublacuali hanno messo in luce il fatto che sono ancora perfette e non hanno una data di scadenza. E allora chiediamoci perché si continua a dire che sono giunte a fine vita. Questa è soltanto la scusa per farci spendere 200 e passa milioni di euro per fare un mega, folle, progetto che dovremo pagare tutti noi bresciani. Vedremo cosa accadrà, anche se noi non vogliamo assolutamente. Magari si inventeranno qualcosa per “farci fuori”… »

Marzia Borzi