“Tanto tuonò che non piovve” – dice un antico detto per indicare quei temporali che fanno “fuoco e fiamme” ma non portano in realtà acquazzoni. E la medesima cosa si è verificata a Montichiari in occasione del Venticinque Aprile, dove le tante polemiche che l’hanno preceduto non solo non hanno portato a nessuna censura o limitazione degli eventi ma forse ne hanno addirittura stimolato la partecipazione pubblica. Il tutto era partito da un post pubblicato sulla pagina Facebook del PD Montichiari dove si accusava l’Amministrazione locale di aver dimenticato il termine “Resistenza” nella locandina di promozione della giornata e di non aver né nominato né invitato l’Anpi alle cerimonie che si sarebbero tenute nella suddetta occasione. Il sindaco non aveva mancato di replicare sottolineando che tutta la cittadinanza, Anpi compreso dunque, era invitata alla cerimonia e accusando il PD di aver montato una polemica ad arte, solo per screditare l’Amministrazione ed ottenere visibilità, per di più peccando di smemoratezza visto che nel 2019 lo stesso PD, allora tra i Partiti in Amministrazione, aveva presentato – a detta del Primo Cittadino – una locandina in cui il monumento veniva analogamente definito “alla Costituzione”. I botta e risposta, proseguiti per alcuni giorni via social e carta stampata, hanno avuto probabilmente la conseguenza di stimolare la partecipazione pubblica, numerosa quest’anno in tutti gli eventi che si sono susseguiti durante la giornata. Molto partecipate sono state, infatti, sia le celebrazioni istituzionali della mattinata, che sono iniziate alle 9 con la consueta messa in duomo, proseguite con la deposizione di una corona dall’alloro e l’intonazione dell’Inno d’Italia al Monumento ai Caduti di tutte le guerre e a quello della Resistenza e alla Costituzione e conclusasi con la condivisione in Sala Consiliare dei lavori degli alunni dell’IC1 e con il discorso del Sindaco, sia gli eventi dell’Anpi nel pomeriggio con le importanti presentazioni del libro “La Resistenza a Montichiari” di Mario Baratti e l’incontro con lo storico Andrea Andrico che ha trattato la figura di Adamastore Motta. Il discorso del Sindaco Togni ha ripreso diversi passaggi dell’intervista di Oriana Fallaci a Sandro Pertini in cui si delinea con fermezza l’idea che “Nella società contemporanea il fascismo non è nelle ideologie ma nei comportamenti”; il pomeriggio dell’Anpi davanti al Monumento della Costituzione e della Resistenza si è snodato, invece, tra omaggi ai partigiani caduti, canti della Liberazione intonati dal mezzo soprano Claudia Peri e dalla trombettista Silvia Polise, interventi del dottor Mario Fraccaro, del vice presidente Mario Baratti e del giovanissimo Francesco Longo, studente al quinto anno del Liceo delle Scienze Umane all’Istituto Don Milani di Montichiari e neo presidente del Comitato del Centro che, dopo aver affiancato la Presidente Maria Ida Tonti alla deposizione dei garofani rossi del partigiano ai piedi del monumento, ha letto un lungo messaggio a tutti i convenuti sull’importanza del coinvolgimento dei giovani alla partecipazione civica e politica della loro città. L’esempio involontario all’unità civica in occasione del Venticinque Aprile è giunto proprio dai giovanissimi e nell’invito fatto ad una delle più noti esponenti dell’ANPI locale, Ferdinanda Busi, a sedersi al tavolo delle istituzioni. «Ringrazio a nome dell’ANPI – ha dichiarato Ferdinanda Busi – ma quello che mi preme più di tutto e che anche il Sindaco abbia detto che deve diventare, almeno a Montichiari, una festa di tutti. Riconosciamoci, dunque, tutti in questi valori di libertà, di giustizia, di uguaglianza perché questa è la base della Democrazia e se non ci fossero questi saremmo veramente in pericolo».
Marzia Borzi