Il Tenente Colonnello Emilio Antonioli, commendatore e in servizio presso le forze dell’artiglieria alpina, nasce a Cigole nel 1877 e muore il 16 maggio 1953, all’età di 76 anni. Coniugato con Dina Ghiradi, è un manerbiese che si è distinto come alpino, amministratore civico e promotore di attività sociale. Nel luglio 1907 si reca a Lille, in Francia, per contrattare coi francesi di Roubaix la possibilità di costruire un lanificio in quel di Manerbio: questo progetto si realizzerà e l’industria inizierà la propria attività sotto la direzione di industriali francesi. Il lanificio sarà acquistato poi da Gaetano Marzotto, industriale di Valdagno, nel 1927.

Nel corso della Prima guerra mondiale, Emilio Antonioli è ufficiale dell’esercito presso la fortezza Corno d’Aola a Ponte di Legno ed è presente al bombardamento di Ponte nel 1917. Nel 1935 l’ex Forte viene restaurato e trasformato in colonia alpina. Dal 15 marzo 1941 al giugno 1942, Antonioli ricopre l’incarico di podestà e presidente dell’Ospedale di Manerbio: durante il suo mandato provvede alla costruzione dell’edificio scolastico di Via Palestro (ex macello), dell’acquedotto, della rete fognaria, del macello comunale, all’ampliamento del cimitero e del nuovo ospedale.

Durante la Seconda guerra mondiale, la fortezza Corno d’Aola viene occupata dai tedeschi e nel 1945, alla fine della guerra, quando i tedeschi sono in ritirata, viene rasa al suolo, eccetto che per la sua chiesetta, ancora esistente. Emilio provvederà negli anni cinquanta ai lavori di restauro del tempietto, dedicato a San Giovanni Bosco. A lavori ultimati, la cappella viene inaugurata il 13 luglio 1957 e, sulla facciata, viene posta un’epigrafe che recita: “Il gran cuore di Emilio Antonioli, instancabile creatore di opere di bene, valoroso combattente, questa chiesetta ideò, monumento perenne di fede in Dio e amor patrio”.

Alberto Agosti, responsabile dell’Archivio Parrocchiale di Manerbio