Rovato che parla?
Rovato che lingua parla? La risposta non può che essere multi…etnica. Prendiamo il mercato settimanale, famoso ben oltre i nostri confini, qua le lingue che possiamo ascoltare sono assai numerose (vale per i clienti quanto i commercianti) e spesso basta semplicemente tenere le orecchie ben aperte per scoprirne da ogni dove. Nella frequentata stazione ferroviaria, la grande piazza Vantiniana o sul Corso principale della nostra capitale franciacortina nonché le belle frazioni la musica non cambia ma gli idiomi sì, in una colorita varietà di internazionali. Una lingua, è risaputo, rappresenta un indispensabile strumento di comunicazione per i membri di una comunità e la nostra non fa eccezione, pertanto, se è impensabile pensare di poter imparare a comprendere e parlare ogni lingua, pur udibile giornalmente nei luoghi abituali, può essere piacevole provare a conoscere il significato di molte espressioni fino a ieri sconosciute, o quasi, pur queste ogni giorno sotto i nostri occhi, anzi, orecchi. Rappresenterebbe per ciascuno un arricchimento culturale e morale senza precedenti e senza dimenticare che coloro con cui ci confrontiamo lo hanno (necessariamente) dovuto fare per relazionarsi con noi. Se fino a oggi non abbiamo parlato la stessa lingua, diametralmente diversa, con i nostri concittadini, non c’è però ragione per non cambiare il “modus operandi” e incrementare conoscenze linguistiche e relazioni. Sicuramente non arriveremo mai a parlare tutti il linguaggio di tutti, lo abbiamo detto in tutte le lingue, tuttavia iniziare con il chiedere al nostro interlocutore come si dice “Ciao come stai?” nella sua lingua e non tenerlo solo sulla punta della nostra sarebbe l’inizio di futuro migliore con il nostro prossimo e possiamo scommettere alla fine risulterebbe pure divertente. Riflettendo, il linguaggio che meglio contraddistingue le persone ma allo stesso tempo le avvicina una all’altra è quello dei buoni sentimenti e quando ciò avviene si va d’accordo e comprende meglio di qualunque altra cosa.
Giuseppe Agazzi