“Paese che vai, chiesa che trovi” potremmo dire, parafrasando un noto detto della sapienza popolare. Orzinuovi, dal canto suo, può fregiarsi di una Parrocchiale intrisa di storia. 

Se ne sono occupati molti storici ed appassionati nel corso dei secoli, riconoscendo in questo luogo di culto un’unicità che pochi luoghi del nostro territorio possono vantare. 

Costruita probabilmente nel 1191 come filiale della Pieve del Bigollio per poi acquisire una propria dignità ed autonomia sin dal XVsecolo, la Parrocchiale orceana è stata oggetto, nel 1985, oggetto di un’attenta e meticolosa opera di restauro.

Abbiamo ancora i nomi di quei cittadini orceani che si prodigarono, sia raccogliendo offerte sia impegnandosi in prima persona nei lavori, per portare la chiesa ad un nuovo splendore. 

Piero Ferrari, era il presidente di quel comitato che annoverava tra i suoi Settimo Cervati, Francesco Amico, Luciano Franguelli, Giovanni Dazioli, Ferdinando Tinti, Mariano Saia, G. Battista Scalvini, Giovanni Pellegrini, Mario Riccardi, Mario Zucchi e Paolo Zuppelli, con il contributo tecnico di Domenico Battaglia, Luigi Pezzoni e Franco Zorzi, stimati professionisti orceani. 

Tanti, tantissimi, i benefattori. 

“Monsignore disse: create un Comitato e buon lavoro – si legge nelle prime righe di un manifesto che narra questa avventura. L’impegno sarà quello di completare il restauro dell’intera Chiesa e già si pensa di programmare al più presto il discorso Campanile, sogno segreto di tutti gli Orceani”

È dal ricco archivio di Luciano Amico che emergono immagini e ricordi di quegli anni, tra il 1985 e il 1991, in cui molto si fece grazie, soprattutto, alla generosità dell’intera comunità cittadina. 

Dai resoconti, la spesa totale sostenuta per le spese di restauro ammontava a 1.213.000.000 di vecchie lire, una cifra astronomica, sufficiente a coprire la pulizia degli affreschi, delle pitture, dei marmi e delle strutture in muratura, nonché il completo rifacimento del pavimento, con l’installazione di un impianto di riscaldamento, e la messa in opera di un innovativo sistema di elettrificazione utile per il funzionamento delle luci e degli altoparlanti e tante altre iniziative, che sarebbe impossibile raccogliere compiutamente in un modesto racconto. 

Eppure, ciò che più ha sbalordito è stata la cifra di quanto raccolto, ben 1.214.700.000 lire, segno dell’immensa generosità degli Orceani. 

“Quanto avanzato è stato utilizzato per risistemare l’archivio parrocchiale – ha raccontato Amico – Ricorderò per sempre la bellissima esperienza di quegli anni, in cui tutti si erano resi disponibili per aiutare, ognuno a modo suo, ma sempre guardando al raggiungimento di un bene superiore”. 

Un bel gesto di comunità, capace di riconoscersi in un unico spirito capace di darci forza e speranza, come accadde in quei difficili momenti che noi tutti, ormai, tristemente ricordiamo. 

Leonardo Binda