Cari Soci CAI e appassionati di Montagna, forzosamente e purtroppo, siamo di nuovo chiusi; ne consegue che continua e non si sa fino a quando la non attività della nostra Sezione.

Per di più, in questo periodo le montagne sono irraggiungibili e precluse a tutti gli appassionati del territorio lombardo.

Dopo alcuni mesi di stasi quasi totale, qualcosa avevamo effettuato, anche se limitato ad un weekend in Liguria sabato 26 e domenica 27 settembre e a prove d’ar-rampicata durante la Festa delle Associazioni del 6 settembre.

Successivamente, il meteo non favorevole aveva precluso lo svolgimento della Gita della Memoria, rimandata due volte e non effettuata.

Dal 6 novembre la sede è chiusa, si suppone fino al 3 dicembre; poi vedremo il da farsi.

Venerdì 18 dicembre era la data prefissata per l’As-semblea Sociale; è presumibile che venga posticipata ai primi mesi del 2021; vi aggiorneremo per tempo. Se è ferma l’attività di montagna per la nostra Associazione e in questo periodo, che si spera breve, anche per le iniziative individuali o tra amici, speriamo sempre che rientri l’emergenza e si possa tornare a camminare o scalare in compagnia sui nostri monti. A tal proposito vi proponiamo una documentazione che il Cai Centrale ha prodotto e pubblicato recentemente. Queste note riguardano principalmente l’escursionismo; sono consigli, indicazioni  e avvertenze utili per chi va in montagna e per chi alla montagna vorrebbe avvicinarsi. Per approfondire su altre tematiche: www.cai.it/Home/

Andare in Montagna

Escursionismo; Camminare per conoscere; Camminare. Prendere un sentiero, staccarsi dalla città e dal rumore, entrare nel silenzio.

Camminare per osservare, per guardare la natura: un libro ancora oggi ricco di valori e profondi significati. Camminare adagio, per capire e conoscere meglio la “cultura del territorio”: baite e alpeggi svelano un mondo contadino e alpigiano che a fatica resiste alla modernità dell’oggi. 

Per camminare il Club Alpino Italiano, a stretto contatto con le comunità montane, impegna uomini e risorse nella manutenzione dei sentieri, nella riscoperta e valorizzazione di percorsi escursionistici di grande respiro.

Un esempio per tutti: la realizzazione del “Sentiero Italia”.

Un itinerario lungo 6.000 chilometri che da Reggio Calabria arriva fino a Trieste passando anche per la Sardegna e la Sicilia.

Andare in montagna:

Anche se può apparire superfluo, ricordiamo la necessità di tenere un comportamento corretto e rispettoso nei confronti degli altri e verso l’ambiente in cui si svolgono le uscite.

La montagna, i rifugi, i mezzi di trasporto non sono adatti agli schiamazzi. La necessità di tenere pulita la montagna deve indurre tutti a evitare la dispersione dei rifiuti in prati, boschi, ghiaioni, sentieri, ecc.; ognuno dia il proprio contributo riportando a valle ciò che danneggerebbe l’ambiente. Fiori, piante e funghi devono essere lasciati al loro posto.

Chi partecipa alle escursioni del Cai deve attenersi alle disposizioni e ai consigli degli accompagnatori.

Nelle gite sociali nessuno deve lasciare la comitiva se non autorizzato per validi motivi.

Alimentazione:

Prima della partenza per un’escursione è bene fare una colazione leggera e ricca di zuccheri, che si trasformeranno quasi immediatamente in energia.

Alla prima sosta è utile bere un po’ di the leggero e zuccherato, mangiare un po’ di cioccolata o frutta secca.

A mezzogiorno va bene un frutto, pane con prosciutto crudo o cotto o formaggio.

Non vanno bene i sacchetti di patatine e le merendine troppo elaborate. Sono da evitare le bibite gassate.       Come vestirsi

Gli indumenti devono essere caldi, leggeri e comodi per non intralciare i movimenti, devono consentire la traspirazione e quelli intimi l’assorbimento del sudore.

Meglio più capi leggeri che uno pesante!

Bisogna regolarsi in modo da non raffreddarsi senza però arrivare al punto di surriscaldarsi.

Hanno molta importanza i fattori stagionali e ambientali, non sempre prevedibili … quindi è indispensabile un ricambio completo di abiti da tenere in auto o in pullman.

Come equipaggiarsi:

Calzature: vanno bene scarponi, pedule (non quelle che si inzuppano!) purché non abbiano la suola liscia e quindi scivolosa, ottime le suole a carrarmato.

Le scarpe da ginnastica sono sconsigliabili (possono servire come ricambio e da riposo) perché non proteggono la caviglia. 

Se si incontra del bagnato o della neve sono un disastro!

Calzettoni: sono consigliabili quelli in misto lana, pesanti, magari da indossare sopra a dei calzini leggeri di cotone; poco raccomandabili quelli in fibra sintetica in quanto irritano il piede.                

Lo zaino:

Questo indispensabile accessorio non è sostituibile con le poco pratiche borse, sacche e simili in quanto queste recano intralcio, impegnano le mani, sbilanciano.

Chi non possiede un vero e proprio sacco da montagna, nelle escursioni di un giorno, può utilizzare gli zainetti usati per andare a scuola.

Per escursioni di più giorni, o che prevedono bivacchi in tenda, occorre uno zaino adatto e sufficientemente capace che tenga conto delle caratteristiche fisiche di chi lo utilizzerà. 

Nello zaino non deve mai mancare: giacca a vento o k-way; mantella impermeabile; guanti e berretta di lana; maglione o pile; borraccia; alimenti sufficienti al fabbisogno previsto; coltellino; bussola; carta geografica; descrizione del percorso; tessera Cai; cerotto; fischietto. 

Quanto elencato può considerarsi l’equipaggiamento base, che sarà integrato dagli elementi specifici necessari a intraprendere le varie attività. 

Per compiere un’escursione di una giornata in bassa quota è più che sufficiente l’equi-paggiamento base, ed è opportuno non appesantire lo zaino con materiale superfluo o in quantità eccessiva.  

Dovendo affrontare un’uscita in alta montagna di due o più giorni, con pernottamento in rifugio custodito, è necessario completare l’equipag-giamento base con: un ricambio completo di indumenti pesanti (da indossare in rifugio), una lampada frontale e l’occorrente per l’igiene personale e il rifugio non è custodito bisogna aggiungere il sacco a pelo, le stoviglie e dei fiammiferi.

Se nell’itinerario prescelto sono comprese delle vie attrezzate è indispensabile portare il casco da roccia, l’imbracatura, cordini e moschettoni. In caso si incontri neve e ghiaccio occorre la picozza, i ramponi e le ghette. Dovendo affrontare un trekking che preveda il pernottamento in tenda, oltre all’equipaggiamento base, è indispensabile avere con se: ovviamente la tenda, il sacco a pelo, il materassino isolante, un ricambio completo degli indumenti, l’occorrente per l’igiene personale, fiammiferi e stoviglie. 

Quando si va in montagna d’inverno l’equipaggiamento di base dovrà essere integrato da: passamontagna e occhiali protettivi, in questa disciplina rivestono particolare importanza la calzamaglia di lana o seta senza piede, pantaloni possibilmente in tessuto elasticizzato idrorepellente (tipo salopette) per la protezione dello stomaco e delle reni, non troppo imbottiti, una casacca in tessuto, che permetta la traspirazione, non pesante possibilmente con capaci tasche e che consenta ampia libertà ai movimenti delle braccia.

Inoltre è opportuno avere un k-way leggero antivento da indossare solo in caso di tormenta e, naturalmente, i guanti.