Il Circolo Legambiente Valle Dell’Oglio, chiede che in nome della salute dei cittadini, sia fatta pienamente chiarezza sull’inquinamento in falda riscontrato all’interno dello stabilimento dell’azienda Finchimica di Manerbio.

 Dalle pagine di un noto quotidiano nazionale, si è appreso che i dati ricavati sugli inquinanti, eseguiti dall’Arpa e provenienti dai piezometri posti all’interno dell’area dello stabilimento, sono risultati notevolmente superiori al limite consentito dalle normative vigenti e contraddicono quanto affermato dalla Provincia che dichiarava lievi sforamenti.

Come conseguenza, questa notizia ha suscitato l’interesse della procura di Brescia, la quale ha aperto un fascicolo d’indagine preliminari in merito.

Il Circolo di Legambiente Valle Dell’Oglio formula una richiesta diretta alla Provincia di Brescia, di fermare qualsiasi autorizzazione concessa alla Finchimica per la produzione di un nuovo principio attivo, chiedendosi come la Provincia stessa, avendo presumibilmente a disposizione i dati rilevati dall’Arpa, non abbia attivato il doveroso “Principio di precauzione “, creato ad hoc per queste situazioni estremamente complicate e potenzialmente pericolose per la salute pubblica ed all’ambiente.

Ancora una volta si ha l’impressione che quanto scritto nella costituzione nell’articolo 9 e dall’articolo 41 sia stato fatto carta straccia.

Una situazione di questo tipo rende molto critico il rapporto di fiducia che un’azienda ad alto rischio deve obbligatoriamente avere con la popolazione locale e di tutto il territorio circostante, anzi tutto questo è aggravato anche dal fatto che ad un soffio di vento abbiamo l’Ospedale di Manerbio e l’istituto tecnico tecnologico B. Pascal.

Il che allarga il problema a tutti i cittadini della regione Lombardia fruitori di queste strutture pubbliche.

Il Circolo di Legambiente ribadirà questa richiesta di tutela della salute dei cittadini e di rispetto per l’ambiente, così come sancito dai princìpi fondamentali della repubblica Italiana, con manifestazioni di forte dissenso e di contrasto alla “inopportuna e frettolosa” autorizzazione della provincia di Brescia.

Circolo Valle dell’Oglio