Se paragonassimo Orzinuovi ad un organismo vivente, con le sue strade e viuzze, giardini e quartieri, certamente la piazza intitolata al primo re dell’Italia unita, Vittorio Emanuele II, assurgerebbe a pieno diritto al titolo di “cuore pulsante” della “capitale della Bassa”. Un luogo d’incontro, di discussione, ove si affacciano i portoni solenni che permettono l’accesso ai centri nevralgici della vita civile, religiosa, politica ed economica del paese, che, in prospettiva, potrebbe diventare ancora più affascinante.

Ebbene, a detta di un insigne professionista orceano, nella sua bellezza e unicità, anche la “grande via” che taglia a metà il centro storico cittadino si troverebbe in condizione di sottoposti ad un interessante maquillage. La parola, affidabile e pacata, è dell’ingegner Giacomo Borio di Tigliole, il quale, ormai da più di un decennio, si è fatto promotore di un nuovo progetto d’illuminazione della piazza, così come si rese protagonista, in qualità di ideatore e progettista, della delimitazione e recinzione del sagrato della chiesa parrocchiale.

«Già durante la ristrutturazione del palazzo municipale, osservando i lampioni della facciata est e sud dell’edificio, mi chiesi come mai tutta la piazza non potesse dotarsi delle stesse fonti d’illuminazione, peraltro del tutto console all’ambiente circostante – introduce l’ingegnere – Cominciai, quindi, in occasione di miei lavori su edifici prospicienti la piazza, a fare installare in corrispondenza di ogni arcata di portico lampioni identici a quelli del municipio». Un progetto, però, destinato a trovare alcune difficoltà. «Eccetto alcuni sporadici interventi, di questa idea non se ne fece più nulla, nonostante avessi suggerito agli amministratori comunali di favorire l’installazione di tali nuove soluzioni man mano che qualche altro edificio fosse stato ristrutturato – continua – Convinto, però, della realizzabilità di un mio sogno, recentemente sono “tornato alla carica” con gli attuali amministratori cui mostrai un fotomontaggio che contribuì a provocare un loro convinto interesse, stimolandomi quindi a procedere fino a proporre un progetto di fattibilità redatto a mie spese senza alcun compenso e peraltro cui sto già da tempo lavorando. Nella mia proposta gli attuali lampioni che intralciano i parcheggi verrebbero tolti e proficuamente ricollocati altrove: i posti non mancano». Una perplessità, però, sorge spontanea. «Mi si potrebbe chiedere: perché lo fai? Per il bene che voglio al mio paese, che desidero rendere sempre più bello! Orzinuovi non è ricco di episodi importanti sotto il profilo storico-artistico, ma molto si può ancora fare», conclude Borio, avanzando altre ipotesi e togliendosi anche qualche “sassolino dalla scarpa”. «Sarebbe interessante bandire un concorso di idee per migliorare l’anonimo accesso al paese per chi proviene da Brescia, nonché un ulteriore bando per rimediare, quanto possibile, al desolante spazio dietro il castello, magari fino alla eliminazione del pressoché inutile parcheggio sotterraneo»

Leonardo Binda