L’italiano? No grazie, qui “O de rinf o de ranf” si parla dialetto. 

Sono ancora attuali i modi di dire bresciani e soprattutto sanno dare colore ed espressività ineguagliabili ad un discorso. Così una volta, per dire “in una maniera o nell’altra” si preferiva “o de rinf o de ranf”.

Succedeva prima che arrivasse Mike Buongiorno e che i dialetti locali si spersonalizzassero in una lingua più formale, ma anche più fredda.

Tuttavia rimane una florida letteratura riguardo ai dialetti e c’è chi ancora più di altri è affezionato alla lingua dei padri e dei nonni, ad un modo tutto particolare legato al pensare e all’agire che si collega al vernacolo.  

Si tratta in questo caso della compagnia orceana dei “Diversamente giovani”, diretta da Stefano Solzi, che venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 febbraio al centro culturale “Aldo Moro” alle 20.30, porterà in scena “O de rinf o de ranf” di Oliviero Migliorati. 

La compagnia fa capo al Centro diurno “Nolli”, presieduto da Gianpaolo Festa

La trama è basata sulle ambizioni degli abitanti del paese di Orzinuovi, in primis il sindaco, che, per il proprio tornaconto, desiderano che gli ultimi due frati del convento di Santa Maria della Rosa se ne tornino a Brescia. Il priore fra Santo, uomo forte e determinato, non vuole sottostare alle logiche di potere e cerca in tutti i modi di ritardare la partenza, simulando una perdita di memoria e immedesimandosi, in modo esilarante e ricco di effetti comici, in uomini famosi del passato. Ogni personaggio, partendo da frate Redento, è coinvolto in questa farsa e viene ingannato abilmente, fino a un inaspettato colpo di scena finale. I dialoghi, ambientati nella bottega dell’oste Emilio e nel convento, sono vivaci e pungenti e lo spettatore può immedesimarsi in uomini e donne che sembrano reali, con i loro vizi e virtù, a volte portati alla esasperazione. Nel cast dei protagonisti: Giuliano Lama nelle vesti di Frate priore Santo; Stefano Solzi interpreterà Frate normale Redento; Giancarlo Torri, il bottegaio Emilio; Gianna Galli, Pina moglie del bottegaio; Michele Gardoni, Carlo, il tirchio del paese; Attilio Zanotti, il sindaco Walter; Bernardo Scalvenzi, il segretario comunale; Massimiliano Rescalli, Adelmo malato cronico; Ferdi Ratti, Grazia devota alla beata; Sabrina Poli, Dorina la bella del paese; Sara Galli, la dottoressa Alessia. Scenografie a cura di Silvano Gualeni

Durante lo spettacolo si terrà un’estrazione con ricchi premi offerti dai commercianti e aziende locali. Offerta libera. 

sp