«Il Rapporto della Fondazione Agnelli ha suscitato un dibattito molto acceso sullo stato in cui versa il nostro patrimonio edilizio scolastico. 

Da vice ministra dell’Istru-zione, dell’Università e della Ricerca, sono contenta dell’attenzione nei confronti di una questione che ritengo prioritaria.

Secondo l’indagine, dei 39.079 plessi attivi, 4.572 presentano fattori di insicurezza nell’ambiente circostante, altri 3.110 presentano problemi strutturali di rilievo. Ma a queste informazioni voglio aggiungerne di nuove, perché non voglio che in alcun modo si generino allarmismi: negli ultimi anni, grazie agli investimenti fatti, i dati relativi alla sicurezza delle scuole sono migliorati.

E questo è un segnale che va riconosciuto e tenuto in considerazione».

Ancora: «Se nel 2014 era il 49,3% delle scuole ad avere il certificato di collaudo statico, oggi parliamo del 53,8%.

Per quanto riguarda il documento di valutazione del rischio, a possederlo oggi è il 76% degli istituti attivi a fronte del 71,8% del 2014».

Sono le parole dette tempo fa dal vice ministro Anna Ascani.

Che se da un lato ci confortano, perché la situazione sta migliorando, dall’altra ci sconfortano, perché, ad esempio, se è vero che il 53,8% degli edifici scolastici ha il certificato di collaudo statico, allora è anche vero che il46,2% non ce l’ha…

Il fatto è che, secondo i dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica,  in Italia ci sono attualmente 40.151 edifici scolastici attivi, di cui 22.000 costruiti prima del 1970. 

Di questi edifici, il 53,2% dispone del certificato di collaudo statico, il 57,5% utilizza soluzioni per ridurre i consumi energetici e nel 74,5% delle scuole italiane sono state abbattute tutte le barriere architettoniche. Purtroppo però ancora  il 59,5% degli edifici scolastici risulta tuttora privo del certificato di prevenzione incendi  e  il 53,8% non ha quello di agibilità ed abitabilità…

Anche se con i temi e i modi che gli sono propri (non biblici, ma quasi…), lo Stato si stia muovendo. 

La stessa cosa, per fortuna (ma anche perché è giusto), stanno facendo le amministrazioni comunali, che, compatibilmente con i soldi disponibili (sempre troppo pochi), fanno la loro parte.

Si veda, tanto per passare dal generale al locale, l’amministrazione comunale di Manerbio, che nel Piano triennale delle opere pubbliche licenziato dal Consiglio comunale ha inserito anche e soprattutto interventi nelle scuole. 

Soprattutto per la scuola elementare di via Galliano e la scuola media di via Volontari del Sangue.

Per entrambi gli edifici sono previsti interventi di manutenzione straordinaria, poiché c’era, e ancora c’è, almeno fino a lavori ultimati, una situazione che lo stesso assessore Paolo Vittorielli ha definito «di degrado».

Per questo la prossima estate prenderà il via la prima fase dei lavori.

MTM