Oltre all’agricoltura, all’artigianato ed al commercio, la Fiera di Orzinuovi può vantare sin dalla sua fondazione una florida e ricca tradizione sportiva. Si tratta di una costante della manifestazione orceana, sin dalla sua fondazione con la tradizionale gara ciclistica che si disputava nell’anello dei giardini dedicati ad Alcide De Gasperi fino al giorno d’oggi, con un’intera area della rassegna specificatamente dedicata ad ospitare società ed associazioni sportive. 

Per poter ricordare al meglio quei momenti, chi poteva offrire degli spunti interessanti se non Enrico Fadenti, imprenditore orceano, ciclista per decenni e amante di tutto ciò che è adrenalina. 

Com’era la Fiera per gli sportivi come lei? Cosa la rendeva così speciale?

La Fiera mi è sempre piaciuta, sia come cittadino che come imprenditore. 

Io ho iniziato a viverla già nei suoi primi anni, essendo nato nel 1940, e ho potuto sin da subito sperimentare quella spensieratezza, quella gioia, che accompagna sempre l’inizio di questa importante manifestazione. 

Da appassionato non potevo esimermi dal prendere parte alle Fiera anche in veste di corridore. Mi ricordo molto bene quando, da poco ventunenne, decisi di partecipare alla tradizionale gara organizzata entro il perimetro esterno dei nostri giardini pubblici. 

Le gare si tenevano tradizionalmente il lunedì. Correva l’anno 1961 e, forte di una passione davvero grande, riuscii ad arrivare alle finali, totalizzando un risultato certamente positivo. 

Come si svolgevano queste gare e come mai, all’epoca, c’era una così grande passione per il ciclismo tanto da renderlo l’evento sportivo principale della Fiera?

Ciò che mi ha sempre colpito di questi agoni era la loro spettacolarità. 

Tutti quegli atleti, provenienti da ogni provincia della Lombardia, che sfrecciavano a tutta velocità su quel circuito immerso tra alti alberi e stracolmo di spettatori erano uno spettacolo unico. 

Mi ricordo che ad una gara ci omaggiò della sua presenza anche l’immortale Gino Bartali, idolo indiscusso del grande ciclismo di quegli anni. 

Io ovviamente non potei mancare e il ricordo di quel  momento è ancora ben lucido nella mia mente.

Lo sport era e dovrà sempre essere al centro: una Fiera senza sport non si potrebbe definire davvero Fiera. 

Quando è nata la sua passione per la bicicletta e le gare in Fiera hanno avuto un qualche influsso su di essa?

Ho iniziato a correre nel 1957. 

Sono stato uno dei primi ciclisti di Orzinuovi. Ricordo ancora bene la mia prima gara: un circuito di 60 km tra Brescia e Bione con molte salite e pochissime strade asfaltate. 

Fu davvero una bella esperienza anche perché, non avendo automobili o altri mezzi a disposizione, dovetti recarmi alla gara direttamente in bicicletta, e così fu anche per il ritorno a casa. 

Insomma, feci più strada per arrivare da casa alla partenza che per tagliare il traguardo. 

La Fiera è stata fondamentale per la nascita di questa passione: l’amore per il ciclismo viene solo a guardare le gare, a prenderne parte e a provare a strappare un buon risultato. 

Oltre al ciclismo, ci sono stati altri sport che l’hanno appassionata? 

Durante il servizio militare ho servito tra i paracadutisti e ovviamente mi sono appassionato nei diversi lanci che abbiamo effettuato dedicandomi anche, specie d’inverno quando la bici non era utilizzabile, alla corsa. 

Non solo, mi sono interessato per alcuni anni alla nostra squadra di calcio cittadina, l’Orceana, seguendola nella sua avventura come accompagnatore ed infine, in tempi più recenti, sono diventato un grande fan dell’OrziBasket, che mi ha sempre dato della grandi soddisfazioni sia come tifoso sia come amante dello sport.  

Leonardo Binda