Perché ce lo chiede l’Europa (a proposito: ma quante cose chiede questa Europa: la casa green, l’auto che non inquina, i condizionatori da cambiare…). Perché ce lo chiede l’Europa, dunque, ma anche perché, con i prezzi dell’energia che avevamo toccato nei mesi scorsi anche a causa della guerra in Ucraina, continuare così sarebbe stato un mezzo suicidio. 

E’ per questo che, anche grazie ad alcuni finanziamenti ad hoc (il famigerato 110% e contributi vari), chi può cerca di darsi una mossa, cercando di trovare la soluzione che gli faccia spendere e inquinare meno. 

Lo fanno i privati, ma, anche per dare il buon esempio, lo fanno anche gli enti pubblici. Si veda, ad esempio, l’elenco delle scuole che, nel segno dell’efficientamento energetico, sono diventate, o stanno per diventare, green. 

Al lungo elenco degli istituti scolastici che hanno già fatto questo passo, a breve si aggiungerà anche la scuola Primaria Padre Giulio Bevilacqua di Borgo San Giacomo, che si appresta a diventare green, anzi, super green. 

Al termine dell’oramai quasi finito anno scolastico, infatti, prenderanno il via lavori di efficientamento. Il costo dell’intervento è di poco meno di un milione di euro (la cifra esatta è di 980.000 euro), finanziati al 90% da un contributo del Gse, il Gestore dei servizi energetici, il rimanente 10% da Regione Lombardia. 

Ovviamente, prima di intervenire è stata fatta una vera e propria «diagnosi» dell’edificio, che, realizzato più di cinquant’anni fa, ha una superficie calpestabile di 1.705 metri quadrati. Un bell’edificio, dunque, per riscaldare il quale fino ad ora venivano bruciate quasi 35 tonnellate di gasolio l’anno, che dopo l’intervento verranno ridotte a circa 6 quintali. Un bel risparmio, dunque. 

Come sanno tutti coloro che hanno efficientato qualcosa, per aver accesso al finanziamento del Gse bisogna rispettare alcuni precisi parametri. L’intervento, insomma, è di quelli tosti: si va dalla realizzazione di un cappotto da 12 centimetri all’illuminazione a led, passando per l’isolamento del sottotetto con lana di roccia da 20 cm, serrande in alluminio coibentato, automatizzate, pompa di calore, impianto di ricambio dell’aria e molto altro ancora, compreso un nuovo impianto fotovoltaico da 35 kw, che che consentirà di abbattere completamente i costi elettrici dovuti per l’illuminazione, la ventilazione meccanica, il raffrescamento e l’acqua calda». 

Il tutto dicevamo, con grande beneficio dell’ambiente, ma anche del portafogli, visto che, per riscaldare l’edificio, l’anno scorso sono serviti 30.000 euro, mentre dopo l’intervento di efficientamento in programma se ne spenderanno un decimo. 

Dicevamo che i lavori inizieranno finiti l’anno scolastico in corso. E siccome sarà difficile finirli per settembre, bisognerà trovare una soluzione capace di garantire il regolare svolgimento delle attività. Il sindaco Giuseppe Lama e la sua squadra sono già al lavoro. MTM