Fare la pizza è una vera e propria arte: il cibo che meglio rappresenta il nostro Paese nel mondo ha saputo conquistare, nei suoi secoli e secoli di storia, cittadini di ogni parte del Pianeta. Nonostante sia composto, almeno nella sua versione tradizionale, di ingredienti semplicissimi, questo iconico alimento si è presentato di recente alle più differenti e disparate interpretazioni, capaci di stuzzicare anche i palati più esigenti, nonché a costituire oggetto di contesa tra i più audaci tra i suoi creatori.

A classificarsi sul podio mondiale dei pizzaioli c’ha pensato, lo scorso 26 aprile, Davide Samarani, giovane erede designato dell’omonima pizzeria con sede qui ad Orzinuovi, aggiudicatosi il terzo posto al Campionato del Mondo “Pizza senza frontiere” tenutosi nella Città Eterna e al quale hanno preso parte centinaia di professionisti da ogni angolo del globo. Figlio d’arte, insieme a Davide anche la cugina Federica ha ottenuto un successo straordinario, ottenendo l’ennesimo primo posto che ha il sapore dell’abitudine dopo una lunga carriera costellata di successi. Pur essendo la prima grande competizione alla quale prendeva parte, il giovane Samarani ha saputo conquistare la giuria con una ricetta unica, tutta “farina del suo sacco”: una pizza ai formaggi 4.0 con fiordilatte, gorgonzola, fili di peperoncino, pomodorini gialli del Vesuvio e chips di grana, ideata e composta proprio dal pizzaiolo attivo ad Orzinuovi.

«Sono stato davvero molto soddisfatto del risultato, anche perché si tratta della mia prima competizione a livello mondiale. Sono due anni che mi sono approcciato a questa professione affiancandomi a mio padre nella sua pizzeria. Per migliorare le mie competenze, ho seguito anche dei corsi presso un’accademia riuscendo ad ottenere la qualifica di istruttore – ha commentato Davide – L’idea di questa particolare creazione nasce di concerto con un mio collaboratore e sarà uno dei cavalli di battaglia del mio nuovo locale, MASA, che inaugurerò qui ad Orzinuovi a metà maggio». Gli obiettivi, però, non guardano solo all’immediato futuro. «Senza dubbio l’anno prossimo vorrei cercare il primo posto nel Mondiale: come per questa edizione, anche per la prossima lo stimolo di confrontarsi con altri colleghi e fare nuove esperienze saranno gli elementi guida che mi porteranno nuovamente a Roma – conclude il pizzaiolo – Un grande grazie va certamente a mio papà Francesco, il quale ha saputo trasmettermi la passione per questo lavoro davvero unico nel suo genere, e a tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa avventura».

Leonardo Binda