L’energia rinnovabile, quella che deriva da fonti quali fotovoltaico, eolico e idroelettrico può darci un grande aiuto per la lotta al cambiamento climatico e all’approvvigionamento di energia, tema di grande attualità.

Le tre fonti citate non sono costanti ma dipendono dal sole, dal vento, dalla temperatura, dalle precipitazioni, etc e fanno si che queste fonti siano discontinue. Se però si prendono tutte e tre assieme possiamo vedere che il fotovoltaico produce maggiormente nel periodo estivo e meno in quello invernale, mentre l’eolico è esattamente l’opposto. L’idroelettrico garantisce la produzione di corrente anche di notte mentre il fotovoltaico solo di giorno. Quindi grazie a un buon mix di queste fonti si riesce ad avere maggior continuità. Ad ogni modo ognuno di questi impianti ha un rovescio della medaglia. Infatti per quanto riguarda i nuovi impianti idroelettrici che sorgeranno lungo il fiume Oglio, anche e soprattutto per il numero elevato degli stessi su un tratto relativamente breve dell’alveolo, ci sono diverse criticità sollevate dall’ente Parco Oglio Nord, da Federparchi e da Legambiente. Il Fiume Oglio fra il lago d’Iseo e il fiume Po è lungo 150 km, ma la quasi totalità delle derivazioni si trova nei primi 35 km, fra Sarnico e Roccafranca, nei quali sono presenti: diciannove importanti derivazioni irrigue; otto grandi centrali idroelettriche; una centrale idroelettrica in costruzione fra Torre Pallavicina e Roccafranca; cinque richieste di nuove centrali in istruttoria; oltre alle piccole centrali DMV già attive presso alcuni sbarramenti. Per queste ragioni, l’Ente Parco ha espresso parere negativo alle Province di Brescia e di Bergamo nei confronti dell’istanza di concessione trentennale tesa a ottenere l’autorizzazione di uso idroelettrico delle acque del fiume Oglio (presupposto per la costruzione di relativo impianto) nel Comune di Roccafranca (cosiddetto Impianto Conta), nel Comune di Pontoglio (cosiddetto Impianto Castellana) e nei Comuni di Calcio e Urago d’Oglio (cosiddetti Impianti Molino e Calciana). Rendendo così necessario il ricorso da parte del Parco Oglio Nord alle autorità giudiziarie per la revoca delle autorizzazioni.
Il Presidente del Parco Luigi Ferrari: “l’Ente Parco si è trovato costretto a ricorre contro la Provincia di Brescia e la Provincia di Bergamo, che hanno concesso la derivazione d’acqua ad uso idroelettrico, per tutelare il patrimonio boschivo ed evitare un impatto ambientale dannoso per l’ecosistema. Le norme vigenti prevedono che nelle zone di interesse naturalistico paesaggistico si debba favorire la massima espressione delle potenzialità naturali sia sotto il profilo vegetazionale sia sotto il profilo faunistico, attraverso la conservazione e la ricostituzione degli ambienti boscati e delle zone umide…» In tal senso si vieta ogni tipo di nuova edificazione che contravvenga a questo criterio. Forti le preoccupazioni dei vertici del Parco per il crescente numero di richieste di derivazione d’acqua dal fiume Oglio per uso idroelettrico; “questa situazione – dichiara il Presidente Ferrari – impone inoltre una riflessione più ampia sull’argomento, ovvero gli effetti futuri e imprevedibili che la costruzione di centraline a distanza ravvicinata potrà generare sull’ecosistema fluviale, come ad esempio l’accumulo del sedimento con il conseguente rischio di innalzamento del livello del fiume, situazioni di rigurgito, deturpazione permanente del paesaggio e dell’ambiente fluviale.” Oltre a ciò si consideri che gli effetti qualitativi e quantitativi che comportano alterazioni significative degli habitat e delle specie presenti, causando danni irreparabili.