Quand’è che l’aggressività, l’arroganza, la vessazione, la molestia, la manipolazione, il disprezzo dei più deboli vanno a connotarsi come atti di BULLISMO? Quando avvengono intenzionalmente, persistentemente e pubblicamente in una situazione di asimmetria di potere tra chi li compie e chi li subisce, cioè di disuguaglianza di forze, di disequilibrio sociale. Qualora tali azioni prevaricanti e diffamatorie, sistematiche e ripetute, siano realizzate ai danni di un soggetto attraverso la rete telematica, allora si parla di CYBERBULLISMO, termine recente, in quanto coniato solo nel 2002 da Bill Belsey, un insegnante canadese. E non a caso parliamo di un insegnante! Infatti, la legge individua nella prevenzione e nel contrasto al bullismo e al cyberbullismo un impegno a cui ogni singola istituzione scolastica non può sottrarsi e non vi si sottrae di certo l’Istituto Comprensivo di Orzinuovi, il cui compito educativo, da sempre, non si esaurisce nella semplice funzione didattica, bensì individua quale suo scopo precipuo e dichiarato quello di formare gli alunni ad una convivenza civile, responsabile e rispettosa degli altri. La legge n.71 del  29 Maggio 2017 istituisce la figura di un Referente incaricato di coordinare le iniziative volte a sconfiggere bullismo e cyberbullismo, in collaborazione con le forze di polizia e le varie associazioni di aggregazione giovanile presenti sul territorio. La Referente, prof.ssa Francesca Barcellari, ha fatto interventi di 3 h in ognuna delle cinque classi quinte della Scuola Primaria del Plesso di Orzinuovi, portando avanti il Progetto “Non bullo, ma bello”, con  cui ha spronato i bambini a riflettere sulle conseguenze che ogni loro azione può avere sugli altri, sul significato di ogni loro parola e li ha invitati a mettere su carta queste riflessioni, realizzando dei segnalibro e dei puzzle che inneggiassero al rispetto e alla tolleranza.
La legge n.71, prima menzionata, inquadra anche per la prima volta il REATO di cyberbullismo, andando ad integrare il codice penale. E allora prima alcuni agenti del Comando di Polizia Municipale e poi altri agenti del Comando Stazione Carabinieri di Orzinuovi hanno incontrato gli alunni per illustrare loro le pene a cui va incontro chi commette atti persecutori, ma soprattutto per informare su cosa può fare la vittima contro il suo aguzzino, reale o virtuale che sia, a chi può rivolgersi, quali azioni legali può intraprendere per individuare e fermare il bullo, che alla fine chi è ? È un soggetto incapace di raggiungere il successo sociale senza ricorrere alla sopraffazione, all’aggressività e alla prepotenza, le quali gli appaiono come strade obbligate. Ed ecco allora che tocca alla scuola mostrargli la strada alternativa. La scuola previene e contrasta il bullismo, quando aiuta ognuno a sviluppare  le abilità per conseguire il successo in un contesto di valori positivi,  abilità che permettono all’individuo di mettere in atto comportamenti responsabili verso la propria e l’altrui salute per il benessere psicofisico personale e sociale. I docenti di classe quinta promuovono le Life skills, ovvero quelle abilità che aiutano a stare bene, che incentivano la creatività e il senso critico, la comunicazione efficace, l’empatia, la gestione delle emozioni e dello stress. Gli insegnanti stanno mettendo in pratica, anno dopo anno, le tecniche del social skills training al fine di costruire un contesto educativo significativo, valorizzando le relazioni, che gli alunni instaurano tra pari e con gli adulti di riferimento, e favorendo la riflessione e il confronto continui, così da creare un ambiente di apprendimento sicuro, in cui il rispetto e la comunicazione siano alla base dei rapporti interpersonali.

Maria Rosaria D’Ambrosio