È una tradizione che affonda le sue radici nel profondo passato contadino delle nostre terre e, così come in passato, anche nel 2024 il rogo della Vecchia continua ad essere un momento magico, un’occasione di “trasgressione” della proverbiale sobrietà quaresimale per assistere tutti insieme, come comunità, ad un rito dal forte valore simbolico. È il fuoco il vero protagonista del giovedì che segnala il giro di boa per l’arrivo della celebrazione della Resurrezione: un calore che purifica, che diventa emblema della volontà di “mettere al rogo” le iniquità, le ingiustizie e quanto di peggiore la nostra società ha saputo produrre.

Quest’anno, il tema che ha guidato i gruppi di lavoro impegnati nella realizzazione del fantoccio di carta dato alle fiamme lo scorso 7 marzo è stato la “disumanizzazione”, ossia, per usare le parole del curato don Gabriele Fada, «quell’insieme di atteggiamenti negativi che ci portano a togliere al prossimo, qualsiasi identità lui manifesti, il proprio intimo essere, specie nei confronti di coloro che sono più deboli e che si trovano in condizioni di svantaggio». Un motivo, dunque, “alto”, che diventa collettore delle preoccupazioni e delle riflessioni di tanti adolescenti che hanno formulato il proposito di quest’anno, adiuvati da un energico gruppo di genitori che si sono cimentati nella realizzazione fisica del fantoccio. Una grande “vecchia”, come da tradizione, alloggiata su di un carro, che è stata fatta sfilare per le principali vie del paese fino allo spiazzo dell’area dell’ex GEA, dove è stata data alle fiamme, con una piccola variazione rispetto al tradizionale teatro del rogo, l’area antistante l’oratorio. «È stato un momento partecipato e di grande impatto – continua don Gabriele – Un doveroso ringraziamento va a tutti coloro che si sono impegnati per la buona riuscita di questo importante appuntamento: gli adolescenti del Jolly e i loro educatori, il gruppo dei genitori volontari, i Bersaglieri, la Polizia Locale e le GEV del Parco Oglio Nord».

All’anno prossimo, dunque, per pensare a nuovi cattivi propositi da far inghiottire dalle fiamme e cercando di cogliere, dalla tanto attesa Vecchia, un monito di arricchimento del proprio animo.

Leonardo Binda