Gli ultimi risultati di fine stagione hanno confermato la bontà del vivaio Atletica Montichiari, i successi di Stefano Boselli, Emanuele Vedovello, Alice Della Fiore, Giorgia Farina e di Wilma e Celeste Dal Dosso nell’ultima gara giovanile dello scorso settembre danno stimolo a continuare nel progetto di fare dell’Atletica uno sport di larga diffusione nella nostra città.

Anche le punte delle categorie Senior hanno sciorinato ulteriori prestazioni degne di nota, in primis Claudia Bartoli che ha fatto il record sociale m. 800 nel meeting di Milano del 26 settembre, poi ha vinto l’importante Miglio di Pioltello (MI) lo scorso 10 ottobre, ottima la Elisa Lusardi 13° nei Campionati Italiani Assoluti di Corsa in Montagna a Casto il 4 ottobre, ma altrettanto significativo il 16° posto di Mutti Giorgio nella gara dei 100 metri piani colto nel corso dei Campionati Italiani Fidal Master svoltisi ad Arezzo. Confortata anche dai crescenti numeri dei praticanti l’Atletica Montichiari è fiera degli stessi Corsi di Atletica Leggera rivolti a maschi e femmine indistintamente che sono partiti regolarmente lo scorso 2 ottobre in mezzo a tante difficoltà sorte nei giorni antecedenti.

Nonostante le limitazioni regionali l’Atletica ha potuto continuare i Corsi a Montichiari mentre quello che volevamo attivare nel Comune di Castiglione delle Stiviere abbiamo dovuto rimandarlo (a quando?…) per il fatto che il Comune Aloisiano ha ritenuto di negare l’attività anche a quelle Società che operano in sport individuali, quindi non di contatto come restrizione imponeva.

Questo comportamento lascia trasparire anche la precaria condizione in cui opera chi si fa promotore di una sana attività sportiva per i nostri ragazzi/e, invece di prodigarsi per risolvere problematiche sociali di vario tipo la preoccupazione preminente (nonostante documentazione, protocolli ecc.) è di equiparare tizio e caio indipendentemente dalla attività pur di non aprire gli impianti per chi potrebbe fare attività in sicurezza.

Ovvio che lo sconcerto possa prevalere, volantini stampati, attività scolastica promozionale, servizi attivati ecc. rappresentano costi e difficoltà che per l’interesse e la costante vicinanza dei genitori vale la pena sostenere ma l’auspicio è che tutto questo sia anche recepito da chi dovrebbe agevolare nella assoluta sicurezza chi si prodiga per queste attività extrascolastiche ma di indubbio valore educativo e formativo.

Quando leggerete queste note non sappiamo l’evo-luzione di questa pandemia ne le relative conseguenze per l’attività sportiva, di certo confermano quanto da sempre ripetiamo, la necessità di spazi aperti per lo sport è una priorità assoluta per chi frequenta la Scuola e per chi vuole garantire alternative alle canoniche classiche ore di scienze motorie dove l’attività oraria di per sè già scarsa è quasi sempre ad indirizzo unico. Valutando gli Stati a noi vicini vediamo per esempio che in Francia nelle scuole primarie vengono poste 108 ore di educazione fisica nel programma didattico come vera e propria materia, in Germania 80 ore, in Danimarca un progetto specifico porta gli insegnanti a correre 20 minuti con i ragazzi/e a cui fanno seguire 20 minuti di lettura insieme in classe, mentre in Italia non esiste direttiva chiara che quantifichi le ore di materia e neppure l’obbligo che vengano poi realmente praticate od osservate…questo poi comporta una capacità dei nostri ragazzi/e veramente deficitaria su questo tema. L’auspicio è di vedere quanto prima concludersi questa fase delicata e mai provata dalle nostre generazioni e di respirare una ventata di aria nuova che catalizzi le attenzioni verso le reali esigenze dei nostri ragazzi, non verso sogni di gloria effimera legata a spot di massa ma a sani principi che portino a conoscere i veri valori della vita, meno pubblicizzati ma di più ampio respiro nel tempo.

Vittorio Corsi