Sono stati oltre 20 gli Alpini partiti da Montichiari per partecipare all’ultima adunata, che si è tenuta nei giorni scorsi a Rimini e che ha acceso un mare di polemiche, e non ci stanno a vedersi accusati di colpe che non li definiscono affatto e non riguardano di certo l’intera Associazione Nazionale. «Le adunate richiamano ogni volta migliaia di persone – sottolinea Valerio Pilati Capogruppo degli Alpini Monteclarensi – A Rimini pare ce ne fossero 40 mila. Nessuno nega che, in mezzo ad un numero così elevato di uomini, qualcuno possa esagerare. Personalmente mi auguro che, se veramente ci sono stati episodi di molestia, vengano puniti severamente gli autori dei reati ma, allo stesso tempo, che non si dimentichi come i comportamenti dei singoli individui non possono essere imputabili ad un intero gruppo di persone e non sia giusto generalizzare ma vada valutato con precisione se si tratta veramente di Alpini oppure no. Per essere alpino, infatti, non è sufficiente essere vestito da alpino ma ci vuole ben altro: bisogna fare propri, sentire e tramandare quei valori di rispetto, solidarietà e impegno che ci sono stati consegnati dai nostri padri. E bisogna anche stabilire cosa si intenda per “molestia” perché se passa una bella ragazza e le si dice “Che bella che sei” e questa si ritiene molestata mi pare un’esagerazione. Non voglio con questo dire “Perché siamo Alpini, non possiamo essere colpevoli” ma credo che, generalizzando, si rischi di deviare dal problema reale che è quello delle vere violenze o molestie nei confronti delle donne. Peraltro tutti i vertici dell’Associazione Alpini ogni anno raccomandano di sfilare in modo rispettoso sia nell’abbigliamento sia nel comportamento e sono da tempo banditi e bloccati tutti coloro che, anche solo per goliardia, si discostano da ciò. Ci tengo a sottolineare, comunque, che all’ultima adunata nessuno di noi alpini monteclarensi ha assistito ad episodi spiacevoli, anzi ci siamo anche molto stupiti quando, ritornati a casa, abbiamo sentito in televisione tutte quelle polemiche. Le adunate sono per chi fa parte della nostra associazione qualcosa di molto importante, bello e sentito: un momento per rivedersi con gli ex commilitoni, per sentire il calore della gente e veder stringersi gli uni agli altri alpini che arrivano da ogni parte d’Italia. Sentire proposte per cancellarle ci amareggia». A sostegno dell’Associazione Alpini, monteclarensi e nazionali sempre in prima linea per la comunità in ogni situazione emergenziale dalle aree terremotate, alla crisi pandemica Covid (gli Alpini di Montichiari sono stati fra i primi a supportare la distribuzione beni primari casa per casa durante la pandemia) fino alla presenza nelle manifestazioni pubbliche, è stato anche il Sindaco Marco Togni che si è detto disponibile per ospitare a Montichiari una prossima adunata. «La vicinanza del Sindaco ci ha fatto molto piacere – ha aggiunto Pilati – Sicuramente l’adunata nazionale a Montichiari è un’utopia ma quella del Secondo Raggruppamento, che riunisce gli Alpini di Lombardia ed Emilia Romagna, quella forse potrebbe essere fattibile e non è detto che questa occasione non si presenti».

Marzia Borzi