Il Concerto di Primavera 2025 della Civica Associazione Musicale “S. Cecilia” non ha deluso le aspettative. Si è tenuto al Politeama di Manerbio la sera del 24 maggio ed è stato ricco di emozioni. Il titolo era “Ombre di luce”: un riferimento ai chiaroscuri emotivi e personali espressi dai brani musicali. In apertura, era stato posto “The Hounds of Spring” di Alfred Reed (New York, 1921 – ivi, 2005). Letteralmente, significava “I segugi della primavera” e davvero descriveva la corsa della bella stagione attraverso i campi.
“Jesus Christ Superstar” riproponeva i temi del celebre musical di Andrew Lloyd Webber (Londra, 1948). La modernità del rock si mescolava con i temi antichi dell’amore, del tradimento, del divino e della morte.
Sempre di tema biblico era “Jericho” di Bert Appermont (Bilzen, 1973). Stavolta, il riferimento era a un episodio del Libro di Giosuè (6, 1-25): per conquistare la città di Gerico, gli Ebrei fanno crollare le sue mura col suono dei corni d’ariete. Insomma, un miracolo della musica.
Dalla possanza delle trombe bibliche, il programma è passato alla vivacità di una piazza a Siviglia. Il brano successivo, infatti, riassumeva la celebre opera “Carmen” di Georges Bizet (Parigi, 1838 – Bougival, 1875). La storia della seducente zingara e del soldato caduti vittime delle proprie passioni è ricchissima di quelle ombre e di quelle luci di cui parlava il titolo. Il sole dell’Andalusia e il fascino di Carmen
sono contrappuntati dell’oscurità del destino che va profilandosi.
La serata è stata conclusa da “Espiritu” di Victoriano Valencia (Montería, 1970): un brano folklorico dalla Colombia, ricco di sonorità vibranti. Il suo ritmo suggerisce un percorso attraverso il buio notturno, per approdare a una nuova alba. Un finale degnissimo.
Erica Gazzoldi