Domenica 25 giugno un pullman con penne nere e famigliari è partito da Rovato alla volta di Cima Grappa (VI). Destinazione bella paesaggisticamente, ma bellissima per le emozioni che trasmette a chi ha “amor patrio” e per noi Alpini che non dimentichiamo i venticinquemila soldati che qui riposano in pace.
Arrivati a Cima Grappa, dopo una breve colazione partiamo in due gruppi accompagnati da due guide turistiche locali che ci spiegheranno i luoghi e la storia ove siamo.

Ci rechiamo dapprima su un’altura dalla quale si vede buona parte del massiccio del Monte Grappa, e la gentil signora guida ci spiega come è formato il Grappa e perché è stato così importante durante la Prima Guerra Mondiale: per ben due volte, il Monte Grappa ha resistito ai tremendi tentativi di sfondamento dell’esercito Austro-Ungarico verso la pianura Vicentina, con rischio di aggiramento del grosso del nostro esercito schierato sul fronte Isontino e con esiti ben diversi della guerra in corso. Proseguiamo la visita all’interno del Sacrario nella parte alta, ossia sul versante Austro-Ungarico dove si trovano gli ossari contenenti i resti di 10.295 soldati caduti per la loro patria, di cui solo 295 noti; la guida ci fa notare una specifica tomba, quella
del soldato Peter Pan, raccontandoci delle straordinarie similitudini della vita di questo soldato col personaggio di fantasia dei romanzi di primo ‘900. Proseguiamo lungo La Via Eroica verso il Sacrario Italiano, che contiene 12.615 resti di soldati Italiani, di cui solo 2.283 riconosciuti; al centro, il Saccello della Madonna del Grappa, sulla cui statua in bronzo si vedono ancora le riparazioni aventi colore del bronzo diverso effettuate per rimediare i danni causatele dallo scoppio di una granata durante la grande guerra.
La spazialità di un panorama stupendo, la maestosità dell’intero monumento, la consapevolezza di quante giovani vite sono qui riunite ed accomunate nella pace eterna ….toglie il fiato, e per un attimo ti fa chinare il capo in un momento di profondo raccoglimento… Salutiamo e ringraziamo le guide, terminiamo la mattinata tornando al Rifugio Bassano per un lauto pranzo e qualche cantata in compagnia.
Finito tutto? Macchè..noi alpini siamo “dè coccio”, quindi dopo pranzo ci schieriamo e procediamo in sfilata con gagliardetto e tricolore in testa e famigliari in coda di nuovo verso il Sacrario Italiano, dove su nostra richiesta siamo stati autorizzati dal Ministero della Difesa alla deposizione di un cesto di fiori davanti alla tomba del Generale Giardino, comandante dell’Armata del Grappa che qui la comandò portandola alla vittoria finale.

Vedendoci arrivare in sfilata, tutti i pochi visitatori presenti a quell’ora, sono accorsi per capire cosa stesse succedendo: era infatti un’immagine potente vedere una piccola sfilata di Alpini portanti un bellissimo cesto di fiori salire la scalinata, schierarsi davanti la tomba del gen. Giardino, il nostro Capogruppo dare l’atttenti – Onore ai Caduti – deposizione del cestino di fiori – un minuto di silenzio – riposo e poi tutti insieme, mettendoci l’anima …delicatamente cantare “Signore delle Cime”, senza con ciò voler disturbarne il sonno eterno, ma omaggiare coloro che qui riposano…

Oltre ad aver ricevuto l’attenzione di tutti i presenti nel Sacrario in quel momento, anche il militare sottufficiale preposto al servizio d’ordine del Sacrario ci ringrazia e si complimenta per la toccante piccola ma Grande cerimonia che abbiamo svolto.
Ritorniamo al pullman, lasciamo il freschetto di Cima Grappa e partiamo per un bagno…di caldo a Bassano del Grappa, per l’immancabile passeggiata sul Ponte degli Alpini, e poi…a casa!

A riprova che per noi Alpini il nostro motto “aiutare i vivi ricordando i morti” oppure “per non dimenticare..” non è solo un modo di dire, e che l’unione in un gruppo ne fa la forza… Avanti! Gruppo Alpini di Rovato…benvenuto a chi unisce…buon viaggio a chi divide!

Alborghetti Simone