Pionieri sul tutto il territorio provinciale a presentare un attento e accurato bilancio sulle attività legate al dono del sangue e la presenza sulle quattro comunità che compongono la loro Organizzazione di Volontariato. L’Avis Manerbio ha vissuto non solo un intenso 2020 ma un altrettanto intenso inizio anno. Il ritmo incalzante degli ultimi quattro anni è stato testimoniato da numerosi report che l’associazione ha presentato in assemblea lo scorso 7 febbraio. Mentre tutta la provincia avisina stava a guardare come fare, autorizzata anche dalle proroghe sulle scadenze dall’Avis Nazionale, la sezione manerbiese ha deciso di mantenere salda la tradizione di “inizio febbraio”, periodo in cui incontra i propri associati.

“Anche lo scorso anno abbiamo giocato d’anticipo il tempo ci ha dato ragione, se avessimo atteso anche solo due settimane ci saremmo trovati ad affrontare le difficoltà organizzative legate alla pandemia Covid-19 ma anche la tradizionale burocrazia, tenendo in parte la nostra attenzione in sospeso – ha spiegato la presidente Marianna BaldoQuesta scelta nel 2020 ci ha permesso di concentrarci sull’emergenza e dare il massimo impegno sul resto del fronte avisino e non. Così anche nel 2021 abbiamo deciso di non tirarci indietro. Com’è stato possibile con le restrizioni da Dpcm? Da un anno a questa parte uno dei termini più indicizzati è videoconferenza e grazie al supporto di Avis Provinciale Brescia abbiamo cambiato la modalità dell’incontro”.

Lo spazio online è stato infatti messo a disposizione gratuitamente dall’organizzazione provinciale che a sua volta si è connessa per seguire in prima fila questo esperimento e trasferirne le buone pratiche a eventuali sezioni consorelle che volessero replicare l’esperienza.

Curiose anche altre Avis amiche di quella manerbiese hanno seguito l’incontro come uditori e per ispirarsi a quello che la sezione di casa ha portato avanti in un periodo in cui tutto “sembrava” fermo.

Molte le attività che nonostante l’emergenza sanitaria l’Avis Manerbio ha messo in campo sul territorio di sua competenza (oltre al capoluogo: Alfianello, Bassano e San Gervasio) volte alla prevenzione e alla sicurezza dei propri avisini e delle loro comunità nell’ambito della salute.

“Abbiamo vissuto anche noi questa emergenza sanitaria con la paura, con la preoccupazione, incassando colpi per perdite di persone a noi molto care. Non potevamo vederci e ci sentivamo nel gruppo whatsapp dedicato, anche i nostri incontri del Direttivo erano in questa modalità, poi appena c’era uno spiraglio nei vari Dpcm ci si incontrava e andavamo a verbalizzare tutte le scelte dei mesi precedenti. Dovevamo essere sul pezzo e le scelte dovevano essere frutto di un confronto immediato. Abbiamo condiviso anche tentativi di spensieratezza, come la condivisione attraverso fotografie di momenti famigliari (come il pranzo della domenica), piccoli momenti di gioia, così come di sconforto – ha raccontato la legale rappresentante – Volevamo star l’uno vicino all’altra nella nostra squadra così come nella nostra famiglia avisina. Abbiamo circa 670 persone che gravitano in Avis come donatori e donatrici e come collaboratori e collaboratrici, la nostra vicinanza a loro l’abbiamo espressa con gesti concreti da cui trarre beneficio”.

Il riferimento è rispetto le azioni portate a termine in ambito sanitario come la predisposizione e la messa in sicurezza dei campi sportivi di Bassano e San Gervasio Bresciano per l’atterraggio degli elicotteri da soccorso della flotta Areu Lombardia (validi anche per il servizio sanitario extra-regionale). La squadra ha delegato la presidente Baldo a procedere con il progetto la quale in collaborazione con la referente e il comandante areonatuico della base Hems di Brescia ha permesso ai due comuni di non aver pensieri al riguardo. Le Amministrazioni infatti hanno solo dovuto firmare una convenzione, e le spese relative ai due progetti di messa in sicurezza sono stati a carico di Avis. “E’ importante ringraziare gli avisini, le avisine sempre disponibili a donare sangue anche nei momenti più difficili a livello sanitario mettendo in sicurezza le comunità in cui vivono dal punto di vista della prevenzione sotto il profilo medico – ha raccontato la presidente Baldo – Servivano azioni concrete e le abbiamo messe in campo grazie alla grande apertura mentale dell’intero consiglio che guarda molto più ad ampio spettro”.

Ottimo anche il rendiconto finanziario con scelte oculate e ben studiate così come il trend delle donazioni nonostante la pandemia. Avis Manerbio ha tenuto botta alla richiesta come nei momenti tradizionali.

“Difficilmente abbiamo ricevuto no. 

I nostri volontari del sangue, seppur dovessero recarsi in ospedale per la donazione, non si sono tirati indietro: quale miglior dimostrazione di solidarietà poteva esserci in famiglia avisina? A loro il nostro ennesimo ma sincero e sentito grazie!”.

I numeri sono stati infatti alti i 653 soci donatori attivi al 31 dicembre 2020 hanno donato ben 1025 sacche tra sangue ed emocomponenti e i 15 soci collaboratori hanno fatto la differenza. In particolare tre di loro che unite alla presidente hanno permesso all’associazione di mantenere il ritmo incalzante intrapreso a fine 2018. 

“Il team formato da Germana Riboli responsabile di segreteria, Giliola Berlinghini vicepresidente vicario e Maddalena Febbrari supporto alla segreteria ha fatto davvero passi da giganti in tutta sicurezza – ha spiegato Marianna Baldo – Ci si coordinava sinergicamente. Ognuna aveva il proprio pezzettino di puzzle da portare avanti e alla fine tutto si è incastrato senza problemi, nonostante il continuo variare della situazione di emergenza sanitaria. 

Che dire siamo riusciti come Avis a stare sul pezzo, nonostante anche noi vivessimo momenti di difficoltà e avessimo bisogno di confortarci reciprocamente”.

Un anno comunque che ha fatto crescere e ampliare gli orizzonti a cui guardare e il Provinciale avisino glielo ha riconosciuto. 

“Ci complimentiamo con voi perché siete stata la prima Avis in provincia di Brescia che ha voluto fare l’assemblea annuale dei soci online con tutte le difficoltà del caso, dato il periodo di pandemia – ha esordito il vicepresidente vicario Francesco Piovani – Avete mantenuto la data nonostante le possibili proroghe ed è stato quindi un atto di coraggio. Altri complimenti per essere andati, con i vostri avisini e avisine, oltre le 1000 donazioni anche nel 2020, e averle rese possibili presso un ospedale in periodo Covid soprattutto per la zona in cui siamo: tra le più colpite dalla pandemia.

Aver tenuto botta significa che Avis è una realtà credibile e di riflesso lo è diventato anche il vostro ospedale, che ci ha messo del suo”.

A Piovani anche il saluto del segretario provinciale Angelo Capitanio “L’Avis Provinciale Brescia è a vostra disposizione, e del resto delle sezioni comunali, per una piena collaborazione. Voglio complimentarmi con voi per esservi messi in gioco in un periodo molto difficile per tutti, ottenendo risultati di grande valore”.

M.R.Do