Qualcuno potrebbe pensare a una moda: quella delle panchine colorate. 

Che, oltre a servire per ciò che normalmente servono le panchine, cioè per sedercisi sopra, con i loro colori variopinti arredano pure l’am-biente, rendendolo più bello e accogliente. Intendiamoci: in questa affermazione c’è del vero. 

Ma, come è facile intuire, non è certo per fare un favore all’arredo urbano o agli occhi dei cittadini che, in molti Comuni, si stanno posizionando le panchine colorate. C’è dell’altro, molto altro.

Ad esempio, le oramai famose panchine rosse che vediamo qua e là, sono un segnale, o almeno un tentativo di sensibilizzare contro le violenze perpetuate ai danni delle donne. 

Ci sono poi le panchine viola, meno comuni, ma di certo non meno importanti, che in alcuni paesi (come ad esempio Roccafranca) hanno messo a dimora per sensibilizzare nei confronti della gentilezza. Una pratica, ma di certo anche una condizione mentale, che richiede allenamento e che sarebbe bello che tutti praticassero, o almeno provassero a farlo.

Oltre a quelle rosse, a Montichiari sabato 17 luglio hanno posizionato una panchina blu, simbolo dell’inclusione e della battaglia contro l’autismo. Non a caso l’hanno messa nel parco dedicato al beato Luigi Novarese: uno spazio, meglio precisarlo, inclusivo.

«Siamo particolarmente soddisfatti e orgogliosi di tutto questo – riferisce l’assessore Barbara Padovani -, anche perché questa panchina ci è stata chiesta direttamente dai ragazzi. 

Avevano piacere di poter fare una panchina blu per la disabilità: noi abbiamo detto subito di sì, perché è un bellissimo segnale per far capire a tutti i cittadini che la nostra è una città inclusiva».

Mi piace, ribadisce e sottolinea l’assessore, «mi piace tutto questo, perché iniziative come questa sono dei segnali di inclusione che sono visibili alla cittadinanza e in generale da tutti. 

Stiamo parlando di panchine che, essendo colorate, colpiscono l’occhio di per se stesse; se poi c’è pure la scritta “ristrutturata dai ragazzi dello spa”, non lasciano indifferenti».

L’assessore dice che questa iniziativa le piace molto.

Anche a noi.

MT Marchioni