Buongiorno Sig. Direttore, vorrei esprimere il mio pensiero sull’ incidente avvenuto sabato mattina 21/05/22 a Rovato.
Lo so che il mio parere non conta, ma su queste morti assurde fuori da ogni logica è giusto che qualcuno si faccia sentire.
Sarò un ago in un pagliaio, ma sarò anche il vento che soffia umilmente facendo sentire il pensiero di un cittadino che non capisce queste morti assurde.
In questo incidente ha perso la vita un padre di famiglia, un lavoratore, un uomo che forse più avanti sarebbe pure stato un nonno.
Il signore si chiamava Agostino Paderni di 66 anni.
Si può perdere la vita perchè un arrogante di 37 anni, per far sentire il rombo della sua potente macchina vada ad una velocità folle in un
centro abitato?
Ma questo signore lo sa che quel tratto di strada è sempre pieno di mamme, bambini e studenti che aspettano il pullman per recarsi a scuola?
Ma dove sono le leggi che ci tutelano?
E’ giusto che lui se ne stia a casa sua agli arresti domiciliari (sicuramente per poco tempo) quando ha distrutto una famiglia?
E’ giusto che appena sceso dalla macchina si accenda una sigaretta dopo quello che ha appena combinato?
Quante morti sulla strada per colpa di questi arroganti e malati di mente.
Spezzano una vita solo per provare il motore di quelle macchine infernali.
Non è ora che i nostri politici facciano delle leggi più severe per questi arroganti? Certo gli incidenti possono capitare, siamo sulla strada, sul pericolo, basta un attimo di distrazione, ma morire perchè c’è chi si sente un pilota di Formula 1 in paese non va per niente bene.
La famiglia ora va avanti senza un pezzo importante, praticamente il pilastro di tutto, io so cosa vuol dire, sono rimasto orfano di padre a 3 anni, il papà è la guida, la forza nel momento del bisogno, la parola
giusta al momento giusto.
Mi chiedo e chiedo anche a lei: cosa si può fare per fermare questi arroganti, questi rovina famiglie che non hanno rispetto per la vita altrui?
Ci terrei tanto che questa mia lettera fosse pubblicata, mi prendo la piena responsabilità di ciò che ho scritto. Lo so sarò un ago in un pagliaio, ma mi sento molto vicino al dolore di questa famiglia, sicuramente
queste mie parole non cambieranno le leggi e non ridaranno la vita al sig.
Agostino, ma sono certo che il colpevole ne dovrà rispondere sicuramente davanti a Dio.
La ringrazio di cuore.

Virgilio Bonfadini