Con l’orizzonte dell’8 e 9 giugno, data ormai definita per le elezioni europee e comunali, la contesa a Montichiari entra nel vivo: ad aprire le danze è Beatrice Morandi che si è presentata ufficialmente come candidato sindaco con la sua nuova lista dal nome “Montichiari DiNamica”. Insieme a lei in conferenza stampa erano presenti i due principali esponenti che la affiancheranno, Giovanni Mazzei, dirigente di un’azienda privata e presidente della scuola dell’infanzia di Borgosotto, ed Emanuela Vassallo, consigliera del Centro Fiera e presidente del Comitato Tutela Bene Comune Colline Moreniche, insieme ai rappresentanti delle altre liste del Partito Democratico con Matteo Mirto, del Comitato Civico con l’ex sindaco Mario Fraccaro, di Area Civica Monteclarense con Luigi Bignami e del Movimento Civico Solo Montichiari con Guglielmo Tenca oltre a Pieranna Civera di Italia Viva che garantirà il proprio appoggio. Dunque, Morandi: classe 1984, da dieci anni in politica prima come consigliere quindi tra il 2016 e il 2019 come titolare delle deleghe ai Lavori Pubblici, Edilizia Privata, Urbanistica e Attività Produttive nella giunta Fraccaro, volontaria di Protezione Civile, è attualmente dipendente presso il Comune di Lonato del Garda nell’area economico-finanziaria e può vantare un bagaglio culturale con due lauree. Sposata, mamma di un bimbo, punta a superare la dicotomia destra-sinistra “per guardare alle persone: siamo un laboratorio civico per Montichiari”, asserisce. Sulla politica portata avanti dall’attuale giunta Togni nessun attacco strumentale “anche se in materia di opere pubbliche, salvo la Caserma dei Carabinieri, non si è fatto nulla. Si è gestito semplicemente l’ordinaria amministrazione”. “La nostra opposizione? Non è stata chiassosa, ma costruttiva, ed era del resto difficile contrastare delle non scelte”. Parole chiave del “Progetto Morandi” sono “partecipazione”, “comunità”, “lungo periodo” “perché si deve tornare a ragionare, come si faceva in passato, sullo sviluppo della città e non solo governando il presente. Dobbiamo inoltre uscire dagli schemi “maggioranza/minoranza”, “amministrazione vecchia/amministrazione nuova”: valorizzare quanto fatto di positivo da chi ci ha preceduto (pensiamo al buon lavoro in ambito cultura e scuola) ed essere aperti anche al contributo dei gruppi consiliari di minoranza è un dovere di ogni sindaco – prosegue – tanto più se si vuole promuovere il contributo che ognuno può dare”. Quanto alle priorità tre sono quelle elencate durante la presentazione: ambiente e territorio “con la gestione di cave e discariche ormai in esaurimento e con i temi delle infrastrutture presenti e future, dell’impianto di biometano di Bredazzane e del depuratore del Garda”, le politiche sociali e familiari “con un maggiore impegno nel coinvolgere tutti gli attori in campo” e la valorizzazione della città “promuovendo le peculiarità che abbiamo”. Infine un appello-invito, mentre parte la campagna tra la gente alla ricerca di ulteriori supporti per chiudere la lista: “Cerco persone – conclude Morandi – che abbiano spirito di servizio, umanità, sensibilità e disponibilità”. Il dado è tratto: ora la palla passa al campo avversario con la certezza che il sindaco uscente Marco Togni (e forse qualcun altro?) sarà della partita.

Federico Migliorati