È molto meglio percorrerla a piedi se la si vuole conoscere e apprezzare “dal vivo”, cosicché scoprirne molte bellezze recondite, quelle che in auto, moto e persino in bicicletta altrimenti possono “scappare” veloci al nostro sguardo. Attraversandola invece col cavallo di San Francesco (sempre a piedi è) si materializzano begli scorci spesso inaspettati, riscoprendo case e palazzi dai colori mai tramontati, strade e stradine oggi poco o per nulla calpestate e, non meno importante, incontrandovi le persone; fanno parte anch’esse della storia e tradizione dei luoghi che visitiamo ma c’è di più: iniziando noi stessi a diventarne parte integrante poiché condividerne il tempo fa sì questo accada. Rovato, la nostra bella capitale franciacortina e così altrettanto le sue incantevoli frazioni pare lo sappiano da tempo immemore, altrimenti come spiegare, in questa nostra full immersion di frammenti di tempo, il ritrovarsi come cristallizzati nel passato? Un passato certo proiettato nel futuro ma che ogni volta, sfidando anni e persino secoli (talvolta impietosi in alcuni luoghi ma non qua) ci accoglie a braccia aperte, come se il tempo avesse anch’esso camminato lentamente nonché atteso pazientemente noi, che lo stiamo rivivendo passo dopo passo, con medesima lentezza e uguale rispetto verso ciò che ci circonda. Ecco perché è molto meglio lo si faccia a piedi, in questo modo si può facilmente puntare l’indice qua e là, con la calma di chi non vuole farsi sfuggire nulla e la consapevolezza che niente potranno perdersi i nostri occhi sgranati, ora come allora, sempre. Ritrovandosi in una bella cartolina animata che illustra il presente ma ricorda un passato da rimirare nel futuro, di cui noi stessi fin d’ora ne siamo parte, semplicemente passeggiandoci dentro.

Giuseppe Agazzi