Un percorso nato forse sulla “Via del fieno” che collega il lodigiano a Orzinuovi e poi a Montichiari, i paesi epicentro in Lombardia di questa tragica epidemia. E’ l’ipotesi avanzata inizialmente dal sindaco Gianpietro Maffoni e poi avvallata da alcuni ricercatori, tra cui il professor Massimo Galli, primario del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, il quale però riferisce anche che non è facile risalire al punto da cui tutto ha avuto inizio. Il dubbio legato al mercato agricolo è nato nel sindaco Maffoni quando ha verificato una connessione tra i primi contagiati di Orzinuovi e la loro frequentazione del bar del bocciodromo, dove il venerdì si recano spesso i mercanti del fieno provenienti dal lodigiano, la prima zona rossa della Lombardia. Il primo lavoro di contact checking ha portato a simili congetture. Non si tratta di una caccia all’untore, che in questo momento ormai avrebbe poco senso, ma di un’ipotesi che dia soprattutto psicologicamente una ragione dell’epidemia che ha devastato Orzinuovi più di altri paesi o quantomeno, prima degli altri. Orzinuovi ha detenuto il triste primato dei contagi fino al 7 marzo (sorpassata poi dal capoluogo) e la seconda posizione in provincia fino al 30 del mese, quando ha ceduto il posto a Montichiari. “Il virus è stato importato – ha riferito Maffoni – e uno dei pochi contatti con quella fetta di Lombardia che ruota attorno al lodigiano è proprio il mercato del fieno» ripete da settimane il sindaco di Orzinuovi Maffoni. A Orzinuovi l’ultimo mercato del fieno è stato fatto il 28 febbraio, prima che l’amministrazione chiudesse tutto. Questi camion viaggiano da Lodi a Orzinuovi fino a Montichiari e per questo, nel mercato agricolo si cerca la scintilla dell’epidemia. L’altra certezza sul contagio è che il virus, una volta entrato in paese, si è diffuso soprattutto attraverso il gioco delle carte, perché molte persone contagiate e vittime del Coronavirus erano amici del gioco nei bar o nelle proprie abitazioni. E chi gioca a carte purtroppo ha il vizio di leccarle con le dita prima di pescarle. Questo gesto fa in modo che la saliva infetta passi da una persona all’altra, così come l’abitudine di sfogliare il giornale leccandosi le dita. Legami e connessioni certi e indiscutibili, sotto i quali il nemico invisibile ha lavorato di nascosto per poi esplodere alla luce quando ormai era impossibile fermarlo. sp