Certamente molti ricorderanno che nel mese di giugno dello scorso anno, in occasione della giornata conclusiva dei corsi annuali della scuola d’arte e mestieri Francesco Ricchino, presso la scuola stessa, fu inaugurata la nuova sala polivalente (utilizzata per conferenze e laboratori) ricavata dal restauro dell’ala sud della struttura. 

In tale occasione fu benedetta anche la lapide dedicata alla famiglia Cossandi. 

Sabato 14 dicembre scorso la “Fondazione Cossandi” ha voluto organizzare un Santa Messa presso il nuovo locale, al fine di dedicarlo ufficialmente ai coniugi Giuseppe Antonio Cossandi, Adalgisa Maranesi ed al figlio Lodovico Cossandi, disperso in Russia.

Mons. Polvara, che ha presieduto la celebrazione, ha commemorato non solo la famiglia Cossandi ma tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di quello che è stata nel tempo e di quello che è oggi la realtà della scuola Ricchino.  

Dobbiamo infatti ricordare che la “Fondazione Cos-sandi” fu voluta dalla sig.ra Adalgisa Maranesi vedova Cossandi nel lontano mese di luglio del 1962, mettendo a disposizione alcuni immobili di proprietà della famiglia ed adibendoli ad orfanotrofio dedicato ad accogliere bambini poveri e senza famiglia. 

La sig.ra Maranesi decise di dedicare la struttura alla memoria del figlio Lodovico, disperso durante la campagna di Russia nel 1943 nella regione del Don. 

La realizzazione del progetto vide anche la partecipazione di mons. Luigi Zenucchini. 

Terminata l’epoca degli orfani di guerra, con una convenzione, la fondazione Cossandi ha ceduto in uso i locali al Comune di Rovato fino al 2027; gli stessi sono stati destinati ad attività educative e formative organizzate dalla “Scuola Bottega” ed, in tempi più recenti, dalla “Scuola Ricchino”. 

«Coloro che hanno permesso la realizzazione dell’or-notrofio e della scuola Ricchino – ha detto mons. Polvara durante l’omelia – hanno saputo esprimere amore verso la gente, verso gli orfani, verso gli ultimi, verso la città di Rovato e ci hanno tramandato un enorme patrimonio morale e materiale di cui dobbiamo prendere atto, ringraziare e saper portare avanti con la medesima intenzione e con il medesimo amore. 

Anche oggi, attraverso la scuola Ricchino, l’espres-sione di questa struttura è quella di dare spazio ai talenti delle persone, perché possano emergere, affinché ognuno possa esprimere le proprie capacità al meglio, per il bene comune. 

Dobbiamo ringraziare quindi chi ha permesso tutto ciò e ricordarlo sempre come un grande esempio di generosità ed altruismo».

Sul finire della celebrazione, il responsabile del gruppo Alpini di Rovato, sig. Walter Cornali, ha letto una commovente preghiera dedicata ai caduti e dispersi a cui è seguita la benedizione finale.

Molti anni sono ormai passati da quel 1962 e la “Fonda-zione Cossandi” ha saputo mantenere viva la memoria e quella “fiamma d’amore” verso il prossimo della sig.ra Adalgisa, riuscendo sempre a destinare i beni ricevuti in dono ad attività in favore della collettività e del bene comune; sicuramente rappresentano ancor oggi una grande eredità materiale e spirituale.

Emanuele Lopez