“Chi ama gli animali non può mancare” è il passaparola che ha accompagnato la preparazione della prima iniziativa di piazza degli animalisti dopo la nascita del nuovo governo. 

I militanti di 23 associazioni si sono dati appuntamento a Milano, domenica 29 settembre, per rilanciare insieme tutti i temi cari ad un mondo troppo spesso ignorato o trascurato dalla politica. 

Tra questi presenti i franciacortini e i bresciani del Movimento Animalista legato a Michela Vittoria Brambilla e rappresentati dal rovatese Daniele Lazzaroni e dal Vice Presidente Lamberti Lorenzo. 

“Gli animalisti, uniti – spiega Lazzaroni – vogliono segnalare che è necessaria una netta svolta rispetto al passato, che la questione animale è diventata troppo importante per lasciarla in mano a politici distratti, che dietro le istanze di chi ama gli animali c’è un fronte stanco di chiacchiere e perciò determinato, nonostante le differenze d’ispirazione e di metodo, ad ottenere risultati concreti. Primo tra tutti, in attesa di una riforma costituzionale che riconosca gli animali come esseri senzienti, la tutela del rapporto tra le persone e gli animali d’affezione: l’iscrizione degli animali nella famiglia anagrafica è il primo passo verso il riconoscimento di tutele ormai indifferibili, come pene più severe per chi maltratta e uccide gli animali, e per una promozione davvero efficace del possesso responsabile, unico vero rimedio alla piaga del randagismo, che negli abbandoni e nella riproduzione incontrollata trova il proprio alimento”. 

La manifestazione nazionale che è iniziata alle 14,30 in piazza Cordusio, era intitolata “I nostri animali: una questione di famiglia”. La promuoveva la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (LEIDAA) con l’adesione di altre ventidue associazioni di protezione animale, grandi e  piccole: Enpa, Lav, Lndc, Oipa, Gaia, Cuori e Zampe, Anima Meticcia, Animare, Podenco’s Angels Rescue, Camminiamo insieme Onlus, Impronte amiche, Cani e mici per amici, Zampe d’oro onlus, Oasi santa Giuliana, Collettivo animalista, Amici per i baffi, Cuor di pelo, Crazy cats, International animal protection league, Associazione amici dei mici onlus, Sos levrieri, Arcamica onlus.

La marcia “pro animali”, che si è conclusa in piazza san Carlo con interventi dei partecipanti dal palco, si colloca non per caso al principio di una nuova fase politica.

Benché il “focus” sia stato sugli animali d’affezione, si è configurata come una vera e propria occasione di rilancio di tutte le tematiche care al mondo animalista: il riconoscimento degli animali come “esseri sen-zienti” in Costituzione, pene più severe per chi li maltratta o li uccide, la tutela e la valorizzazione del rapporto affettivo con gli animali che vivono nelle nostre case, il superamento della sperimentazione animale, la cessazione dello sfruttamento negli allevamenti intensivi e nei circhi, la fine dei regali ai cacciatori e, in prospettiva, della caccia.

“Nei palazzi – afferma il Vice Presidente Lamberti – la tendenza di lunga durata, confermata da coalizioni di diverso colore, è quella di considerare il fenomeno della convivenza con gli animali d’affezione come un argomento “di serie B”, se non “di serie C”. 

Anche in questo campo impera il vizio nazionale del “benaltrismo”: c’è sempre “ben altro” da fare, “ben altro” di cui occuparsi, così non si fa nulla. 

Allora non stupiamoci se la distanza tra politica e società aumenta sempre di più, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti”

Chiude Lazzaroni con una novità emersa dal recente Congresso del Movimento: “Poiché il movimento animalista è stato fondato da Silvio Berlusconi insieme a Michela Vittoria Brambilla in questi ultimi anni è sempre stato logicamente accostato a Forza Italia. 

Ora che la politica è in continuo fermento ed evoluzione il movimento animalista si è distaccato ufficialmente da Forza Italia. 

Ovunque si terranno le prossime elezioni amministrative il movimento animalista è pronto e organizzato, dove è possibile, a correre da solo col proprio simbolo oppure a sposare quelle coalizioni che integrino nel loro programma elettorale naturalmente alcune nostre tematiche è sempre accompagnati dal nostro simbolo”. 

Mauro Ferrari