Egregio direttore, 

sono una cittadina di Orzinuovi curata nella pandemia dal dr Micheli.

Vorrei ringraziarlo pubblicamente per ciò che ha fatto per tutti coloro che si sono rivolti a lui. Io mi sto curando per una grave malattia (cure chemioterapiche per capirci) e quando ho avuto i sintomi del Covid-19 ho interpellato il mio medico di base che, per mia grande fortuna, si chiama Micheli. 

Mi ha assistito con grande professionalità e, a detta del mio oncologo, non ricoverandomi probabilmente mi ha salvato la vita. 

Se ora penso a tutti i medici che hanno pagato con la vita, per il loro grande senso del dovere, mi sento molto offesa per alcune dichiarazioni di medici che evidentemente si sentono apposto con la coscienza e ai quali va il mio rispetto per le decisioni prese, ma non certo la mia ammirazione.

Orzinuovi ha pagato un tributo altissimo con tante vittime, tra le quali  medici bravissimi. 

Il periodo che stiamo vivendo è così drammatico che non è il caso di fare polemiche, non vorrei però che coloro che hanno fatto tutto ciò che era possibile per alleviare le sofferenze dei malati, in alcuni casi rimettendoci la vita, vengano criticati. Bisognerebbe pensare prima di parlare e chiedere scusa quando ci si accorge di aver offeso persone disponibili e soprattutto rispettare la memoria di coloro che non sono più tra di noi. 

Ho letto un articolo sul Giornale di Brescia e ho appreso con soddisfazione del dono recapitato al dr Micheli: un crocefisso regalato da un’ insegnante. Brava, mi complimento con Lei. 

Ringrazio la direzione di Paese Mio per aver dato spazio alla mia lettera

Giovanna Zanotti