La protesta di un gruppo di cittadini orceani contro la costruzione della Casa della comunità negli spazi dell’ex stadio comunale prende vita ufficialmente con la richiesta formale di un referendum, depositata presso gli uffici comunali di Orzinuovi.

286 firme del neonato comitato referendario a salvaguardia del campo sportivo hanno suggellato la costituzione del Comitato promotore del referendum e l’avvio dell’iter che a fine settembre dovrebbe chiamare i cittadini orceani alle urne per esprimere il loro parere in merito alla questione.

A coordinare il comitato un giovane orceano, Luca Andrico. Con lui Rosaria Zanotti, promotrice lo scorso anno di una raccolta firme a nome del gruppo “Partecipiamo” per destinare l’area in questione a spazio verde, e Maria Laura Giuliani, un’altra giovane esperta in problematiche ambientali.  Con loro i consiglieri di minoranza dell’amministrazione comunale, tra cui Fiorenza Gardoni per la lista Orzinuovi cresce e Ambrogio Paiardi per la lista Civicaveramente.

“Il Sindaco di Orzinuovi, su richiesta della Regione e dell’ASST Franciacorta – spiegano i rappresentanti del Comitato –  ha comunicato la disponibilità dell’area dell’ex campo sportivo di via Bainsizza per l’edificazione di una nuova struttura socio sanitaria, denominata Casa di Comunità, che comporterà su quell’area l’ulteriore occupazione di suolo con cementificazione di oltre 5000 mq. L’area dell’ex campo sportivo, nella parte adiacente alla scuola primaria, è naturalmente vocata al supporto a quella struttura scolastica ed educativa, ed è da tempo oggetto di appassionate petizioni popolari per la realizzazione di un’ampia area verde, un autentico polmone naturalistico, che legherebbe in un virtuoso sviluppo scuola, cultura, ambiente e salute. La decisione del Sindaco di Orzinuovi, non preliminarmente condivisa né nel dibattito pubblico né nell’aula consiliare, di realizzare la struttura socio sanitaria nell’area dell’ex campo sportivo annulla drasticamente quel desiderio e quella speranza. Per il Comitato Promotore quell’opera, certamente strategica e necessaria per l’intera comunità, è realizzabile in altre aree di proprietà comunale, oppure ancora, previa attenta opera di razionalizzazione, presso spazi e locali già esistenti attualmente destinati a servizi sanitari e socio sanitari. La salvaguardia dell’area dell’ex campo sportivo rappresenta la scelta più sostenibile sia a livello sociale che ambientale ed economico.  La nostra – continuano gli esponenti del Comitato – non è una sterile contrapposizione. Intendiamo semplicemente rappresentare l’esigenza di conferire un ruolo attivo alla partecipazione democratica. Le cittadine e i cittadini di Orzinuovi, cui intendiamo con questo strumento dare voce, potranno esprimersi”.

Anche il Circolo Legambiente Valle dell’Oglio sostiene la raccolta di firme per il referendum   orceano . “Non siamo contrari alla Casa della comunità, ma alla sua collocazione al campo sportivo – ci riferisce il presidente di Legambiente Valle dell’Oglio Franco Ferrandi. “Quest’area infatti rappresenta una opportunità unica per realizzare un polmone verde nel centro cittadino destinato in parte a bosco urbano ed in parte a strutture scolastiche come palestra e mensa. Orzinuovi sembra regredire, mentre altri comuni hanno avviato progetti di riqualificazione urbana, puntando al recupero dei centri storici e hanno fatto scelte di sostenibilità come piste ciclabili, cura dell’arredo urbano, parchi,  stazioni di ricarica elettrica, isole pedonali e ZTL per ridurre il consumo del suolo, disincentivare l’uso dell’auto e migliorare la qualità dell’aria e della vita. C’è poi il viale che collega  la strada provinciale al cimitero dove resistono filari di malridotte robinie con a fianco un terreno del Comune, concesso in affitto per la coltivazione del mais, che invece avrebbe potuto ospitare un’area verde per onorare i defunti. In questo scenario – continua Ferrandi –  dove peraltro continua a persistere il tabù della chiusura della piazza, adesso si vuol addossare all’istituto comprensivo e al centro cittadino, la costruzione della Casa della Comunità, con conseguenti problemi di flusso automobilistico e di parcheggio, peggiorando drasticamente la qualità già scadente dell’aria”.

E’ complessa la natura dell’iter referendario. Entro la fine di maggio un  Comitato di Garanti scelto dall’amministrazione  dovrà esprimersi sull’ammissibilità del quesito referendario. In caso positivo, per poter successivamente esercitare il voto referendario, dovranno essere raccolte circa 1500  firme entro fine settembre. Si tratta di un referendum consultivo, volto a sondare l’opinione dei cittadini, ma il risultato che ne uscirà non sarà vincolante per l’amministrazione comunale. sp