Il riccio europeo (Erinaceus europaeus) è un mammifero della famiglia Erinaceidae ed è uno dei più attraenti visitatori dei nostri giardini.

Il riccio è un mammifero insettivoro con abitudini notturne e solitarie, incomincia a muoversi al tramonto e continua a gironzolare in cerca di cibo per qualche ora per poi riposarsi e riprendere di nuovo l’attività sino al mattino.

Le sue abitudini crepuscolari lo rendono un ospite così discreto che può vivere in giardino senza che nessuno se ne accorga.

Si tratta di un animale molto schivo, che fa degli aculei e del mimetismo le sue uniche difese.

Il riccio, pur essendo insettivoro, non si nutre solo esclusivamente di insetti, ma mangia anche piccoli animali come lumache, limacce, lombrichi e altri piccoli animali non abbastanza veloci da sfuggirgli.

Se talvolta la vista lo può tradire, perché non vede a grandi distanze, con il suo fiuto finissimo riesce a evitare i predatori e a individuare le potenziali prede. 

Il riccio è considerato un “animale utile” nell’orto e nel giardino poiché è in grado di mangiare, oltre gli insetti, anche lucertole, topi, toporagno e addirittura serpenti; inoltre il riccio non è un grande scavatore, quindi le sue zampe non arrecano danno alle radici delle piante coltivate.

La mortalità dei ricci da “incidenti stradali” è altissima, infatti la sua incolumità è messa a dura prova durante l’attraversamento delle strade quando di fronte a un’automobile, anziché scappare, il riccio si immobilizza e si raccoglie a palla. Questo piccolo gomitolo spinoso non si può che accoglierlo e invogliarlo a passare il letargo nel nostro giardino contribuendo così alla sua salvaguardia.

In autunno, il riccio si dedica alle grandi abbuffate proprio per meglio prepararsi al suo lungo riposo. 

Fa scorte imbottendo il nido di provviste, accumula foglie ed erba secca per aumentare la temperatura interna e prepararsi un comodo giaciglio.

In questo periodo possiamo costruirgli una comoda casetta-nido; la casetta per il riccio dovrà essere realizzata in legno grezzo non verniciato e sistemata sotto un cumulo di terra, ricoperto di foglie secche, inoltre è bene attrezzare il rifugio di un buon impianto di aerazione, per esempio un tubo piegato a gomito con l’estremità interna ricoperta di una rete per impedire che entrino le vespe, sempre alla ricerca di cavità in cui costruire il nido. L’ingresso del rifugio dovrà essere inclinato per far defluire l’acqua.

Nel disegno di sotto sono riportate le misure per la costruzione della casetta-nido.

Cerchiamo di coinvolgere il maggior numero possibile di persone ad aiutare gli animali che vivono nei nostri giardini. Un piccolo passo fatto da molti può determinare un risultato enorme.

Team Educazione

Ambientale