Non ci sarà nessun referendum a Orzinuovi sulla decisione dell’amministrazione comunale di costruire la Casa della comunità nell’ex campo sportivo. Il Comitato dei garanti, chiamato per regolamento comunale ad esprimersi sul quesito referendario, riunitosi a fine giugno ad Orzinuovi, ha dichiarato a maggioranza la non ammissibilità del quesito.  A breve, come dichiara il sindaco Gianpietro Maffoni, verranno demolite le tribune dell’ex stadio per dare il via ai lavori.

Il Comitato dei garanti, nominato all’unanimità in consiglio comunale, formato dal segretario comunale Silvio Masullo e da 5 persone come prevede il regolamento comunale, di cui  tre nominate dalla maggioranza consiliare (Luca Magli, presidente della comitato, Carlo Lombardi in veste di consigliere comunale e Gianmarco Sbaraini come membro esperto) e due membri presentati dalla minoranza, Michele Scalvenzi come consigliere comunale e Fulvio Giacomassi come membro esperto)  ha dichiarato a maggioranza, con tre voti a favore e due contrari (il segretario comunale si è astenuto), che il “referendum in base al regolamento comunale non è ammissibile, poiché riguarda un atto comunale già esecutivo”. Sostanzialmente l’area dell’ex stadio messa in discussione, con una delibera comunale di fine maggio era stata ceduta all’Asst di Franciacorta per la realizzazione della Casa della comunità e quindi non può più essere oggetto di un referendum che ne decida altrimenti il destino.

“La Casa della comunità è voluta dalla maggior parte dei cittadini e ha il fine esclusivo di tutelare la salute della popolazione. Non ci sono a disposizione aree alternative in cui costruirla – commenta il sindaco Gianpietro Maffoni. “Mi dispiace per i cittadini, perché la sinistra orceana ha voluto strumentalizzare la decisione dell’amministrazione, cercando di ritardare e impedire i lavori. Peraltro il quesito proposto dal Comitato a tutela dell’area dell’ex stadio comunale era contorto e poco comprensibile. Non poteva essere accettato”.  “Una decisione tecnica e non politica quella del Comitato dei garanti – puntualizza Luca Magli – presa in base ad un articolo ben preciso del regolamento comunale, che non può dare adito a nessuna diversa interpretazione”.

Il consigliere Scalvenzi ha proposto al Comitato dei garanti di interpretare in maniera estensiva il regolamento comunale: “Il quesito referendario – ha sostenuto – è stato presentato dal Comitato dei promotori prima dell’adozione della delibera consiliare di cedere l’area dell’ex stadio all’Asst Franciacorta. Quindi la mia proposta al Comitato dei garanti è stata quella di riconvocare il Comitato dei promotori per riformulare il quesito”. Tuttavia la proposta ha ricevuto il voto contrario dei tre rappresentanti della maggioranza.

 Amareggiati i membri del comitato referendario, che avevano già raccolto oltre 250 firme: “Siamo delusi – ha dichiarato il presidente Luca Andrico. “Riteniamo comunque che il referendum sarebbe stato il modo migliore per consentire alla popolazione di esprimere un parere sulla questione. Sappiamo che molti non condividono la scelta dell’amministrazione e avrebbero voluto destinare ad altri progetti questo spazio. Eravamo già organizzati per partire con la raccolta firme per dare il via al voto in autunno. Tuttavia non ci arrendiamo e continueremo a esprimere la nostra contrarietà attraverso una campagna di sensibilizzazione”. sp