La maturità è uno dei traguardi più importanti della vita: tutti noi la stavamo aspettando con ansia da settembre, preparandoci sin dall’inizio a tutte le prove che avremmo dovuto affrontare. Le difficoltà di questo anno così particolare hanno dato a noi ormai ex maturandi una grande lezione: ci siamo resi conto di quanto i professori avessero ragione nell’affermare che le prove più ardue della vita sono altre, accadono quando meno ce lo si aspetti e non si è mai abbastanza preparati.  

L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ci ha colpiti come un fulmine a ciel sereno sconvolgendo la vita di molti di noi: la scuola è passata in secondo piano, lasciando spazio a nuove e ben più gravi preoccupazioni.

Secondo noi la Maturità 2020 non può essere paragonata a quella degli anni scorsi ed essere definita “sempli-ficata”, nonostante la prova fosse solo una e a giudicarci fossero i nostri professori… 

La sensazione di camminare in quel corridoio dopo 4 mesi e percorrere le classi dove tutto sembrava essersi messo in pausa è stata spaventosa, ma con grande forza di volontà e determinazione ognuno di noi, munito di guanti e mascherina, ha varcato quella soglia, pronto a dare il massimo e a dimostrare che, nonostante tutto, si possono ottenere grandi risultati.

L’ultima gita, le ultime verifiche, le ultime risate nei corridoi della scuola, gli ultimi battibecchi per i turni delle interrogazioni, l’ultimo giorno di scuola, l’ultima campanella sono solo alcuni dei ricordi che il virus ci ha negato. Non ci è stato permesso salutare la scuola come avremmo desiderato, ma siamo certe che le esperienze vissute durante i 5 anni delle superiori abbiano contribuito a formare le persone che siamo oggi e rimarranno indelebili nei nostri cuori.

Sara C. e Sofia T. classe 5°A Liceo Scienze Umane 

Non avrei mai immaginato di vivere il mio ultimo anno di liceo in questo modo, come nessuno d’altronde; sono stati mesi difficili, soprattutto perché cercare di dare un equilibrio a pensieri e preoccupazioni è stato faticoso. La concentrazione nello studio e nella preparazione all’esame di maturità, se devo essere sincera, è stata altalenante e spesso offuscata da tutto ciò che stava accadendo intorno a me. Più volte ho avvertito quasi un senso di colpa nel dimenticarmi di tutto il resto per concentrarmi sulla scuola, ma poi ho capito che sono stati proprio lo studio e la prossimità degli esami a permettermi di affrontare questa situazione a mente più lucida; avere un obiettivo che mi potesse in qualche modo distrarre da una situazione così tragica come quella che abbiamo vissuto in questi mesi è stato fondamentale, così come lo sono stati il sostegno e la presenza di tutti gli insegnanti, nessuno escluso, che non si sono mai tirati indietro di fronte al nostro bisogno di una parola di conforto.

È stato anche grazie a loro che abbiamo potuto vivere l’esperienza dell’esame come un momento di confronto e non di giudizio, cosa che purtroppo non risulta per niente scontata.

È strano pensare di non tornare all’Istituto Cossali a settembre, non rivedere più tutte le persone che per cinque anni hanno fatto parte della mia quotidianità, ma la maturità non è la fine di un’età, ne è soltanto l’inizio, e non vedo l’ora di vivere ciò che verrà dopo.

Giulia R. classe 5° A

Liceo Scienze Umane