“A tutti voi va il nostro saluto/ ed un lieto benvenuto! / Qui a scuola sotto un unico tetto/ andrete lontano, passetto passetto./ La scuola è come il cuore:/ è domanda ed è certezza./ La scuola è come il mare:/ è onda ed è brezza.”
È con questi versi che, Sabato 17 Settembre, i bambini di quinta hanno voluto accogliere i bimbi di prima, che coi loro allegri schiamazzi e la loro spensierata innocenza hanno rischiarato quel cielo, che per tutta la mattinata prometteva tempesta. Le nuvole sono state spazzate via da quelle tante voci che cantavano, seguendo le puntuali indicazioni degli infaticabili e sempre propositivi maestri di musica. Ogni anno nel cortile della Scuola Primaria, alle presenza delle Autorità locali, della Dirigente e dei genitori, si celebra una sorta di passaggio di testimone: gli alunni “grandi” accolgono, rassicurano, aprono le porte di quella che è un po’ la loro casa da ormai cinque anni ai piccolini, alcuni dei quali hanno ancora negli occhi uno strano sguardo di sbigottimento, altri invece salutano tranquilli e sereni la mamma, lì a due passi.
Ogni anno viene scelto un tema e quest’anno è stato scelto “Nemo e il mare”. Allora, i ragazzi di quinta hanno voluto raccontare ai loro protetti la storia del giovane gambero di Rodari.
“Il gambero un giorno pensò:《 Perché nella mia famiglia tutti camminano all’indietro? Io voglio imparare a camminare in avanti come le rane!》. L’ impresa gli costò moltissima fatica, urtava dappertutto, si ammaccava la corazza, ma un po’ alla volta le cose andavano meglio. Quando fu ben sicuro di sé, si presentò dinanzi alla sua adorata famigliola e fece una bella corsetta in avanti. La madre scoppiò a piangere disperata, i fratelli cominciarono a ridere a crepapelle, finché il padre severamente gli disse:《 Se vuoi restare con noi, cammina come noi, altrimenti il ruscello è grande!》. Dinanzi a quelle parole tanto perentorie, il tenace gamberetto, pur volendo un gran bene a tutti loro, non ebbe dubbi: li abbracciò forte ad uno ad uno e poi si avviò da solo per il mondo, con lo sguardo e le zampe…sempre in avanti!”
Perché i bambini di quinta hanno scelto di raccontare proprio questa favola ai piccoli? Per trasmettere ben due messaggi che, in questi cinque anni trascorsi sui banchi della Scuola Primaria, hanno avuto modo loro stessi di apprendere: innanzitutto, che tutto si può imparare con impegno e buona volontà ed, in secondo luogo, che inseguire i propri sogni è fondamentale e, perciò,  anche se costa fatica, non bisogna mai arrendersi.
Sabato 17, è stata una mattinata di grande partecipazione emotiva per alunni, per genitori e per insegnanti, una giornata in cui si è celebrato l’impegno a STRINGERSI LA MANO reciprocamente, ad affidarsi l’uno all’altro, bambini di quinta con bambini di prima, maestri ed alunni, genitori ed insegnanti, Scuola e territorio, nella convinzione che le fondamenta  dell’educazione siano solide solo qualora vengano erette sulla relazione e sull’accoglienza. Si è celebrato l’impegno a contribuire, ognuno col proprio talento e ognuno al meglio delle proprie potenzialità, alla costruzione del domani. Eh sì, perché questi bambini, chi più piccolo, chi più grande, chi più spaventato, chi ormai sicuro di sé, chi con le lacrime agli occhi, chi spavaldo, chi varcando da soli pochi giorni quel cancello, chi approssimandosi a lasciarselo alle spalle per aprirne presto un altro, ebbene proprio loro sono i cittadini del nostro futuro.
E, cosciente di questo, la Scuola, Sabato 17, ancora una volta come ogni anno, si è rivelata pronta, per dirla col Prof. Vecchioni, a farsi da ANCELLA alla famiglia, al fine di garantire ai bambini una crescita sana ed un soddisfacente successo formativo.

                                                                                                                        Maria Rosaria D’Ambrosio