In quei tempi un caffè al banco costava ancora 900 lire. Il ruolo di primo cittadino era ricoperto da Aldo Leonardi. 

All’oratorio Jolly don Massimo richiamava i ragazzi alla catechesi e la tanto discussa area delle Angioline era perennemente chiusa e ignorata dai più.

La gente di Orzinuovi lavorava per la maggior parte alla Frendo, alla Igor e alla nuova Odo. Tanto è cambiato da allora, tanta acqua è passata sotto i ponti. 

Era il 1990. Orzinuovi.

Tutto ancor lontano dagli stravolgimenti del XXI secolo. Ci si lamentava di quello che col senno di poi potremmo definire un più che discreto benessere. 

Quell’anno, tra le altre cose, ha dato i natali ad una delle associazioni più stimate e preziose per il paese: la Croce verde.

Inizia così, con un affondo storico, il libro che Cesare Bertulli (nella foto) orceano di 45 anni, plurilaureato, ha deciso di scrivere e dedicare alla Croce verde di Orzinuovi di cui è volontario da parecchi anni. 

Il suo libro dal titolo “Trent’anni di Croce verde”, uscito a ottobre proprio in occasione del 30esimo anniversario dell’associazione, non è in vendita. 

Solo chi ha la fortuna di essere amico di Cesare o di essere all’interno della Croce verde può averlo in dono e leggerlo. 

Purtroppo, aggiungiamo noi, perché il testo offre uno spaccato interessante della vita dell’associazione, ma anche propone, con una lettura piacevole e leggera, uno squarcio sulla storia degli ultimi 30 anni di Orzinuovi, alla quale fa costante riferimento attraverso la citazione di luoghi, fatti e persone che è giusto ed anche interessante ricordare. 

Così Bertulli, con la sua penna scorrevole e vivace, ricorda che la nascita della Croce verde non fu casuale, ma il frutto di una “morte” annunciata dell’ospedale orceano alla quale alcuni ”volen-terosi” (tra i quali ricordiamo Tino Medici, scomparso proprio in questi giorni dopo una vita dedicata a salvare gli altri), pensarono di sopperire frequentando a Brescia un corso annuale per soccorritori. Primo presidente il dottor Gianpietro Briola, ora presidente dell’Avis nazionale. Alla segreteria la volontaria Giusi Toninelli, di cui tutti conservano un lodevole ricordo. 

La prima sede designata fu in via Corridoni in uno degli appartamenti dei vigili del fuoco e la prima ambulanza arrivò da una donazione della Cassa rurale di Borgo San Giacomo, recentemente insediatasi in quel di Orzinuovi. 

Così tra dispositivi donati e acquistati direttamente e corsi di preparazione tenuti fin dall’inizio con grande successo, la struttura si con-solidò fin quando si ricorda di una festa sociale, la prima, al River nel settembre del 1992, con migliaia di partecipanti. Un successo incredibile.  

A questo si susseguirono iniziative per devolvere soldi all’associazione, dagli spettacoli teatrali al Jolly a diverse feste di paese. Poi nel 2000, sotto il sindaco Ambrogio Paiardi e la presidenza di Michele Gardoni, ci fu la posa della prima pietra della nuova e attuale sede in via Pavoni.

Alla guida dell’associazione si sono avvicendati in trent’anni diversi presidenti, tra i quali lo stimato dottor Angelo Saurgnani, che ha speso con generosità la sua professionalità a favore dell’associazione dal 2006 al 2009. 

Nell’albo dei presidenti leggiamo a partire dal 1990 Gianpietro Briola, Andrea Borio, Michele Gardoni, Angelo Luigi Saurgnani, Marco Bregoli e per ultimo Aldo Maffoni, in carica dal 2012.

Un libro che merita di essere letto.

Silvia Pasolini