“Qual è l’errore più grande che avete commesso?”.

È la domanda che lo scrittore e insegnante Enrico Galiano ha posto lo scorso venerdi 19 aprile agli alunni delle classi quarte dell’istituto Cossali, in occasione dell’incontro riguardante il suo libro “L’arte di sbagliare alla grande”, edito da Garzanti. L’incontro rientra nel progetto della Biblioteca d’Istituto “Leggi il libro, interroga l’autore” ed è stato presentato dalla prof. ssa Lucia Ferraresi.

Gli errori dell’autore, dai minimi ai più terribili, raccontati tra le pagine del suo libro a sfatare il mito della perfezione, hanno preso vita in una conversazione con gli studenti, durante la quale lo scrittore è riuscito a far nascere una riflessione profonda, ricca di interazioni e confronti.

La richiesta di Galiano è stata quella di scrivere l’errore più grande mai commesso su dei bigliettini anonimi, raccolti in una scatola nei giorni precedenti, che sono stati letti durante l’incontro e sono stati oggetto di dialogo e fonte di spunto per riflessioni riguardanti le esperienze dell’autore.

Il professore è riuscito a sfiorare la sensibilità e la profondità degli animi dei ragazzi, cercando un confronto diretto e dando importanza al singolo.

Questo incontro ha permesso di proiettare gli studenti verso il futuro, facendoli soffermare sui propri sogni, sulle proprie ambizioni e soprattutto sull‘utilità degli sbagli, fondamenta su cui costruire la personalità. Una riflessione molto interessante è stata quella riguardo l’”areté”, cioè la virtù che ci rende gli uni diversi dagli altri, unici e irripetibili: un invito a fare tesoro di tutti i nostri connotati, anche quelli che spesso consideriamo come punti deboli.

Citando Oscar Wilde, Enrico si è rivolto agli alunni dicendo “Non pensatevi mai come un nome, pensatevi come un verbo”, sottolineando l’idea di non limitarsi ad un’unica prospettiva di futuro, ma aprire la propria mente e il proprio cuore a più orizzonti, senza aver paura di osare o sbagliare. Infatti, il discorso è stato arricchito parlando del mito di Dedalo e Icaro con la citazione: “A volare troppo bassi si muore”, ancora una volta un invito ad ascoltare il proprio istinto e a superare i propri limiti.

L’augurio di Galiano è quello di osare, nonostante ci sia sempre il presentimento di fare la scelta errata, solo così potremo evitare l’errore più grande, cioè quello di non sbagliare.

Camilla, Piergiorgio e Viktoria della classe 4^A Liceo Linguistico