Tra le numerose azioni introdotte da La Nuvola vi è IlSantoIlMattoIlFiume, il Progetto artistico di Elena Mocchetti, che trova il suo punto di innesco in un più ampio progetto di ricerca-azione, condotto da Costanza Lanzanova (Area Ricerca e Sviluppo), di Cooperativa La Nuvola. L’artista per tre anni ha frequentato i servizi della Cooperativa, insieme anche ad Ivan Bargna, antropologo, che ha contribuito a rileggere ciò che la nostra impresa sociale ha vissuto in questo “viaggio”.
La realizzazione del progetto è stata un’esperienza formativa ricca, al tempo stesso non semplice, che ha messo alla prova gli operatori, che quotidianamente si prendono cura delle persone fragili e che hanno accettato di mettersi in relazione con professionalità divergenti e trasversali.
Gli operatori de La Nuvola hanno avuto la possibilità di sperimentare e di sperimentarsi durante questa “navigazione”, provando a perdersi per poi ritrovarsi lungo il tragitto da percorrere. Caratteristica di questa esplorazione – e particolarità del Progetto – è stata la presenza dell’artista, che con il suo sguardo ha osservato l’agire quotidiano degli operatori all’interno dei Servizi.
È emersa una dimensione processuale che ci ha investito e attraversato rispetto al sentirsi osservati da uno sguardo esterno: lo sguardo dell’artista ci ha permesso di giungere alla presa di consapevolezza che grazie all’Altro “diverso da me ma uguale a me” è possibile cogliere il nostro limite.
Ci siamo sentiti osservati, accompagnati dalla paura e dal disagio, con il timore di essere giudicati, abbiamo faticato e fatto i conti con la presenza nei Servizi di un’artista e di un antropologo in grado, per la loro professionalità, di rompere schemi consolidati e offrire una prospettiva divergente rispetto a quella che per noi è quotidianità lavorativa.
Per poter stare in una relazione dialettica, armoniosa e rispettosa con l’artista, noi operatori abbiamo compiuto un grande sforzo, entrando in una dimensione più profonda, facendo i conti con le nostre fragilità.
Sono stati svolti diversi incontri nelle equipe di ogni Servizio con Costanza ed Elena, che hanno consentito di costruire una relazione dialogica con l’artista, a partire dalla quale è stato possibile arrivare a una riflessione formativa e trasformativa per i Servizi; da qui lo stimolo a prendere consapevolezza delle fragilità nello stare accanto a quelle degli Altri.
Sono stati svolti degli esercizi artistico-pedagogici che hanno fatto emergere la dimensione dello Scontato, tema e filo conduttore dello stesso progetto. Quanto quello che facciamo per lavoro ogni giorno rischia di essere guidato da routine e automatismi?

Quanto è rischioso non tenere vivo un pensiero che motiva le nostre azioni quotidiane?
Grazie al Progetto e ai lunghi – e non sempre semplici – processi che ne sono conseguiti, noi operatori ci siamo potuti riconoscere come professionisti; maggiormente consapevoli di quanto l’Altro – con il proprio sguardo – possa meravigliarci e concederci di valorizzare il nostro operato.

Marzia Ragazzi, Marina Teroni, Giulia Lorini, Simona Mariani, Martina Anselmi